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I bambini con la schiena dritta? Sono quelli che si muovono ogni giorno

15/04/2019

Sempre curvi sullo smartphone, gobbi per timidezza o pigrizia. I ragazzi e gli adolescenti di oggi vanno incontro più che mai a problemi di schiena: dalla scoliosi, alla lordosi fino alla cifosi. Il motivo? La scarsa mobilità e la pigrizia che li incolla ai dispositivi elettronici e li tiene lontani dalle attività più sane come sport di squadra e allenamento individuale. Il professor Nicola Portinaro, responsabile di Ortopedia pediatrica in Humanitas e docente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Milano, spiega l’importanza per i bambini di muoversi ogni giorno, specialmente al fine di migliorare una postura sbagliata.

 

Rivoluzione digitale e posturale

La fine del Novecento ha portato con sé una rivoluzione posturale, prima che culturale. Il rapporto uomo-computer-smartphone, oltre a cambiare abitudini ed intere economie, ha cambiato anche il modo di stare al mondo fisicamente. E il primo riflesso di questo cambiamento è quello sulla postura.

«La digitalizzazione ha cambiato il nostro mondo e inevitabilmente quello dei giovanissimi – ha detto anche il professor Portinaro -. Come ogni forma di progresso non possiamo opporci ma dobbiamo adattarci, mantenendo alcuni punti fermi: i bambini hanno bisogno di muoversi ogni giorno perché tutto il loro corpo sia usato costantemente. Un minimo di attività fisica giornaliera è essenziale per la buona salute di ossa, muscoli, cuore, apparato respiratorio, articolazioni e tendini. Meglio se praticano uno sport, dal nuoto al tennis alla scherma purché si divertano. Lasciamoli provare varie attività e scegliere liberamente: è stato sfatato il luogo comune su alcuni sport considerati “asimmetrici”, come il tennis, che se praticato due volte la settimana va benissimo, perché stimola la coordinazione occhi-mani-piedi e favorisce la flessibilità grazie ai continui cambiamenti di postura. I bambini sono stimolati se un’attività è praticata con un genitore: un esempio sono le mie tre figlie, che fin da piccole hanno praticato Krav Maga, una tecnica di autodifesa inventata dall’esercito israeliano che unisce coordinamento e velocità. Ci siamo iscritti tutti insieme ma hanno poi continuato da sole”.

I mezzi usati per andare a scuola sono importanti

“Basterebbe che i ragazzini andassero a scuola a piedi o in bicicletta – ha suggerito lo specialista -. Non accompagnateli in macchina: staranno seduti cinque o sei ore e poi magari rimarranno tutto il pomeriggio con la nonna che non combatte certo per limitare l’uso degli smartphone. Cosa succede quindi al corpo? Compare un atteggiamento di tipo cifotico (a gobba): il collo piegato, le spalle in avanti. La postura andrebbe cambiata periodicamente, non va mantenuta fissa per ore. La buona notizia è che la memoria dei muscoli e delle ossa si costruisce e si fissa dai dieci ai vent’anni di età. C’è tutto il tempo per rimediare ma è meglio giocare d’anticipo».

Quando è necessario preoccuparsi? «Se diciamo ad un ragazzo ‘stai dritto’ e lui non riesce a farlo allora è necessario prendere provvedimenti – ha affermato lo specialista -. A seconda del quadro clinico consiglio più movimento o la fisioterapia: esercizi di stretching e di allenamento, uniti a esercizi di rafforzamento dei muscoli del dorso. Si chiama Riabilitazione Posturale Globale. Meglio se poi si abbandona lo smartphone a favore del tablet: essendo più grande, favorisce una postura dritta, perché si può tenere a distanza, all’altezza degli occhi, senza piegarsi. Quando si fanno i compiti, sicuramente la proporzione fra l’altezza della sedia e l’altezza del banco è importante: i gomiti dovrebbero appoggiarsi a 90 gradi ma il ragazzo si deve impegnare a stare dritto. Il vecchio tormentone di una volta “dormite sul duro”? Da sfatare: ininfluente».

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