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Endoscopista digestivo

05/06/2018

L’endoscopia digestiva è un moderno ramo della gastroenterologia che permette di diagnosticare e trattare le principali malattie dell’apparato digerente usando strumenti endoscopici (dal greco èndon, “dentro, interno” e skopê, “osservazione”) all’avanguardia. L’endoscopia è anche lo strumento più importante nella diagnosi precoce di neoplasie digestive.

Di cosa si incarica l’endoscopista digestivo?

L’endoscopista digestivo è generalmente un gastroenterologo specializzato nell’uso degli strumenti endoscopici adeguati alla diagnosi e cura delle principali malattie riguardanti gli organi dell’apparato digerente (esofago, stomaco, duodeno, colon e retto).

Quali sono le malattie di cui si occupa più frequentemente l’endoscopista digestivo?

patologia da reflusso gastroesofageo

ulcere

diverticoliti

neoplasie (gastriche, dell’esofago, dell’intestino, del colon-retto)

poliposi

Quali sono i procedimenti più usati dall’endoscopista digestivo?

I procedimenti più usati dall’endoscopista digestivo sono:

esami endoscopici che consentono il controllo interna (endoscopia diagnostica) degli organi sotto esame per poter analizzare anatomia, funzionamento e eventuali malattie. Tramite le analisi endoscopiche è anche possibile effettuare micro prelievi di tessuto da esaminare con analisi istologica e piccoli interventi con anestesia locale quali, per esempio, l’eliminazione di polipi (endoscopia operativa). Fra gli importanti esami endoscopici includiamo:

anorettoscopia: esame endoscopico che permette di visualizzare dall’interno l’ano e il retto – di solito durante questo esame la sonda endoscopica arriva a 15 cm dal bordo anale;

anorettosigmoidoscopia: esame endoscopico che permette di visualizzare dall’interno l’ano, il retto e una parte del sigma (solitamente non si arriva oltre i 25 cm dal bordo anale);

colangio pancreatografia retrograda endoscopica, tecnica endoscopica e radiologica che consente di analizzare le vie biliari e pancreatiche, ricavando anche indicazioni su fegato e pancreas;

colonscopia: esplorazione endoscopica del colon;

enteroscopia: è un procedimento che consente di analizzare endoscopicamente il piccolo intestino;

gastroscopia o esofago-gastro-duodenoscopia: è un’esplorazione endoscopica del tratto gastroenterico superiore;

esami radiologici (Rx del tubo digerente, clisma opaco, Tac, Rmn);

Quando è meglio richiedere una visita all’endoscopista digestivo?

Di solito è meglio richiedere una visita con l’endoscopista digestivo quando lo consiglia il proprio medico di medicina generica e nel caso in cui ci sia bisogno di controllare lo sviluppo post-operatorio. Può essere di utilità visitare un endoscopista digestivo in caso si presentino dei sintomi a carico di uno o più organi dell’apparato digerente (dolore gastrico o epigastrico, bruciore di stomaco, fitte all’intestino, stitichezza prolungata o diarrea) che non si riduce naturalmente in un paio di giorni e nel caso in cui gli esami di laboratorio abbiano messo in evidenza delle anormalità tali da far pensare all’esistenza di malattie a livello gastro-intestinale.

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