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Ciclo mestruale: i sintomi da non sottovalutare

03/08/2021

Il ciclo di ogni donna è diverso. Alcune hanno mestruazioni brevi, che durano due o tre giorni, mentre altre possono avere perdite che durano un’intera settimana. 

Il flusso potrebbe essere leggero e appena percettibile, o abbastanza pesante da creare problemi nel gestire le proprie attività quotidiane. Ancora, alcuni flussi possono essere accompagnati da crampi dolorosi, altri meno. 

In ogni caso, finché il proprio ciclo resta costante, non c’è motivo di preoccuparsi; ma se le mestruazioni tendono a cambiare nel tempo è bene consultare il ginecologo. Ci sono poi alcuni sintomi cui prestare attenzione.

Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Letizia Cannata, ginecologa in Humanitas Medical Care Arese e Humanitas Medical Care Lainate.

Ciclo mestruale che salta

La maggior parte della popolazione femminile ha le mestruazioni circa una volta ogni 28 giorni. Se salta un ciclo – o più – è bene escludere, in un primo momento, un’eventuale gravidanza – sarà sufficiente effettuare un test -; se il test sarà negativo, sarà necessario indagare sul motivo dell’assenza di mestruazioni. 

Ad esempio, il salto del ciclo potrebbe essere causato da troppo esercizio fisico intenso – l’esercizio fisico eccessivo può influenzare i livelli di ormoni che controllano il ciclo mestruale -, o anche a causa di una perdita di peso significativa: quando si perde troppo grasso corporeo, il ciclo può interrompersi del tutto.

Anche l’aumento di peso può alterare l’equilibrio ormonale e interrompere il ciclo mestruale, così come l’utilizzo di alcune pillole anticoncezionali

Altre cause comuni sono:

  • la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
  • periodi di forte stress
  • la perimenopausa
  • la menopausa.

Flusso mestruale molto abbondante

Il volume ematico del ciclo varia da donna a donna, ma circa un terzo delle donne ha un flusso mestruale abbondante. In genere, se il flusso rende necessario l’utilizzo di un assorbente o tampone all’ora, potrebbe trattarsi di menorragia. In caso di menorragia, è comune avere segni di anemia, affaticamento e mancanza di energie.

Le cause di forti emorragie mestruali includono:

  • Uno squilibrio ormonale
  • Condizioni come la PCOS e ipotiroidismo
  • Fibromi o polipi
  • Endometriosi 
  • Adenomiosi
  • Inserimento di un dispositivo intrauterino (IUD)
  • Condizioni ereditarie
  • Cancro al collo dell’utero.

Mestruazioni molto brevi

Un ciclo più o meno regolare può durare da due a sette giorni. Cicli troppo brevi potrebbero non essere nulla di cui preoccuparsi, soprattutto se sono sempre stati costanti; tra l’altro l’uso di contraccettivi ormonali può ridurre il ciclo, così come la premenopausa e la menopausa. 

Se però il ciclo si accorcia improvvisamente – o si allunga – è il caso di consultare il ginecologo.

Crampi intensi

I crampi sono causati da contrazioni che spingono fuori il rivestimento uterino. I crampi in genere iniziano uno o due giorni prima dell’inizio del flusso e durano da due a quattro giorni.

Per alcune donne sono lievi e non fastidiosi. Per altre, dolorosi e continui: in questi casi, potrebbe trattarsi di dismenorrea.

Crampi particolarmente intensi possono essere sintomo di:

  • fibromi
  • endometriosi
  • adenomiosi
  • malattia infiammatoria pelvica (PID)
  • malattie sessualmente trasmissibili (MST)
  • fatica e stress.

Sanguinamento tra un ciclo e l’altro

A volte può capitare che ci sia del sanguinamento tra un ciclo e l’altro. Lo spotting può dipendere da diverse cause:

  • può essere dovuto a patologie a carico del collo dell’utero (patologie endometriali, nella cavità interna o vicino alla cavità, come polipi endometriali o fibromi intracervicali)
  • l’innesto di una gravidanza
  • saltare o cambiare la pillola anticoncezionale
  • malattie sessualmente trasmissibili come la clamidia o la gonorrea
  • lesioni alla vagina
  • perimenopausa
  • cancro cervicale, ovarico o uterino.

Dolore al seno

Durante le mestruazioni il seno potrebbe essere particolarmente sensibile o dolorante, a causa della fluttuazione dei livelli ormonali. A volte il dolore arriva all’ascella, verso quella zona del tessuto mammario chiamata coda di Spence.

In questi casi è bene fare un controllo di sicurezza: sebbene il dolore al seno non sia automaticamente collegato a problematiche gravi, come il cancro, è comunque un sintomo che non va preso alla leggera.

 

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