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Celiachia, non diagnosticata in due casi su tre

23/05/2015

Celiachia, molte persone sono celiache ma non lo sanno. Secondo le stime ufficiali sono più di 400mila gli uomini e le donne affetti da celiachia senza che questa malattia sia stata diagnosticata, più del 70% dei celiaci attesi. In particolare donne, dal momento che la patologia colpisce in prevalenza il sesso femminile. Il 22 maggio si è conclusa la Settimana della Celiachia, promossa dall’Aic, Associazione italiana della celiachia, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia.

L’incidenza mondiale e nazionale della celiachia è dell’1%. Pertanto, in Italia ne soffrono circa 600mila persone, ma solo poco più di 164mila sono consapevoli di esserlo. Il dato è riportato nella “Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia” che il ministero della Salute ha realizzato nel 2014 e riferita all’anno precedente. Un numero peraltro in aumento di quasi 16mila unità rispetto al 2012. Il rapporto tra maschi e femmine è di 1 a 2, proporzione che sale a 1 a 3 in 12 Regioni italiane.

La celiachia è una malattia dovuta ad un’intolleranza dell’organismo alla gliadina, proteina contenuta nel glutine e derivati (malto, orzo) che si manifesta in individui geneticamente predisposti. Il glutine introdotto induce una risposta immunitaria che si traduce in un’infiammazione a carico della mucosa del piccolo intestino che porta alla distruzione dei villi, gli elementi responsabili dell’assorbimento dei diversi nutrienti. In passato si riteneva erroneamente che la celiachia fosse una malattia dell’età pediatrica, invece può sorgere a qualsiasi età. Dal momento che non sono noti i fattori che la causano, l’unica terapia efficace è quella alimentare che si attua eliminando i cibi contenenti glutine.

Perché la celiachia è una sorta di patologia silenziosa? Diagnosticare la malattia celiaca risulta difficile perché spesso i sintomi sono aspecifici; i sintomi classici, malassorbimento, la perdita di peso, la diarrea e i dolori addominali, rappresentano infatti solo la punta dell’iceberg delle manifestazioni cliniche. La maggior parte dei pazienti presenta invece una sintomatologia più subdola che, in assenza di alterazioni degli esami di laboratorio, viene spesso attribuita ad altre patologie, in genere funzionali, come la sindrome del colon irritabile, spiegano gli specialisti di Humanitas.

 

Una celiachia non trattata nelle donne può aumentare il rischio di infertilità

Spesso la diagnosi arriva in ritardo perché il paziente si rivolge a medici diversi o perché il medico stesso non ha a disposizione un quadro clinico chiaro ed esaustivo. Tuttavia negli ultimi anni la diagnosi ha fatto molti progressi sia con campagne di informazione più efficaci sia con il potenziamento dello screening nei familiari di pazienti affetti da celiachia.

Cosa comporta avere una celiachia non riconosciuta e quindi non trattata? Naturalmente la patologia peggiora. Essendo la celiachia una malattia autoimmune, introdurre glutine stimola continuamente la reazione del sistema immunitario comportando una progressione e un’amplificazione dei danni alla mucosa intestinale; questi da lievi possono diventare più severi dando luogo alle complicanze legate al malassorbimento dei nutrienti, come anemia severa, osteoporosi, perdita di capelli, fragilità ungueale, calo della vista, eccetera. Infine, una celiachia non trattata predispone a una maggiore incidenza di tumori del tratto gastroenterico.

Dal momento che colpisce più le donne che gli uomini, quali rischi corrono le prime? Se la celiachia non riconosciuta interessa una donna in età fertile, aumenta il rischio di infertilità, di aborti spontanei e di parti prematuri o nascita di neonati sottopeso. Inoltre in gravidanza, condizioni fisiologiche come l’anemia tendono a peggiorare. A marzo l’Aic ha lanciato la guida “Donna&Celiachia” con l’obiettivo di stimolare un nuovo approccio alla diagnosi per facilitare i medici e le donne stesse a individuare la possibilità di una celiachia anche in assenza dei tradizionali sintomi gastrointestinali.

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