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Viaggi in aereo? Circolazione a rischio

20/04/2004

Chi fa un viaggio intercontinentale all’anno in aereo aumenta la sua percentuale di rischio di incorrere in problemi di circolazione sanguigna. Questo è quanto è stato pubblicato di recente sul British Medical Journal, che fa tornare alla ribalta il discorso secondo cui le compagnie aeree dovrebbero fornire maggiori informazioni sul pericolo di tromboembolia venosa (non a caso soprannominata “sindrome della classe economica”) informando i passeggeri sulle misure preventive. Fra l’altro la trombosi venosa profonda è la terza malattia cardiovascolare più diffusa dopo infarto e ictus, colpisce circa 100mila persone ed è in continuo aumento, specie per il diffondersi degli interventi chirurgici. Quindi, non deve essere sottovalutata e oggi c’è un aiuto di rilievo: il 12 febbraio 2004 è stato consegnato il Premio Galeno, l’Oscar della farmacologia, proprio a un antitrombotico, il fondaparinux, considerata la molecola più innovativa dell’anno.
Qualche consiglio e chiarimento sui viaggi intercontinentali viene dai professionisti di Humanitas.

Perché i voli di lunga durata favorirebbero la trombosi?
La circolazione è a rischio in aereo perché le persone rimangono sedute a lungo in uno spazio limitato e, se in classe economica, angusto, senza cambiare posizione e bevendo poco. Può capitare a chiunque mantenga per molto tempo la stessa posizione (anche a chi viaggia in auto, quindi), ma è più a rischio chi viaggia in aereo perché oltre a questo fattore si associa anche la diminuzione della pressione atmosferica. Queste condizioni, quindi, potrebbero favorire la formazione di un coagulo nel sangue che ostruisce le vene ostacolando la sua risalita verso il cuore.

Ci sono persone più a rischio di altre?
La trombosi venosa profonda si verifica spontaneamente soprattutto tra coloro che sono a rischio come gli anziani, le persone con patologie cardiache, chi ha precedentemente sofferto di trombi o ha da poco subito un intervento chirurgico, la donna in gravidanza o che fa uso di pillola anticoncezionale, chi fuma o è obeso.

Quali sono i sintomi?
Se il trombo non occlude un vaso principale o se non lo occlude completamente, i sintomi possono essere molto sfumati o addirittura impercettibili. Comunque, devono destare sospetto:
1) dolore al polpaccio sotto forma di crampo
2) pelle lucida e infiammata nella zona colpita
3) gonfiore
4) presenza di un cordone rosso e dolente sulla superficie della gamba (in questo caso si parla di tromboflebite superficiale)
5) accelerazione del battito cardiaco con accessi di tosse ingiustificata, a volte con striature rossastre nel catarro: questi sono sintomi fortemente predittivi di embolia polmonare.

Quali sono i consigli per volare più sicuri in questo senso?
Sicuramente è opportuno alzarsi e muoversi almeno ogni ora. Se si sta seduti, è consigliabile cercare di tendere le caviglie e roteare i piedi per quanto si riesce perché il movimento previene il ristagno del sangue. E’ necessario bere molta acqua prima e durante il volo per evitare la disidratazione e, se possibile, portare le calze elastiche che favoriscono la circolazione.
Se, però, si ha già sofferto di trombosi o si è una delle persone a rischio di incorrere in questo disturbo, è consigliabile chiedere al proprio medico di fiducia informazioni sulla possibilità di eseguire una profilassi con anticoagulanti prima del viaggio. A seconda dei disturbi e del suo stato di salute il medico valuterà come comportarsi.

A cura di Lucrezia Zaccaria

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