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Vaccinarsi o no, questo è il problema

14/10/2003

E’ la querelle di quest’anno. Dobbiamo vaccinarci tutti contro l’influenza? Indistintamente. Oppure è un rito che tocca soltanto ad anziani e bambini? Sicuramente vaccinarsi è sempre un vantaggio, perché l’attacco virale viene attenuato. Ma il costo della vaccinazione e, soprattutto, alcuni potenziali rischi consigliano di sentire il proprio medico di famiglia prima di compiere il grande passo. Humanitas Salute, insieme al dott. Maurizio Tommasini, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina generale ed Epatologia, ha preparato un breve test di autovalutazione per stabilire se si fa parte della cerchia di chi deve prendere seriamente in considerazione l’opportunità di vaccinarsi.

I fattori da prendere in considerazione sono: il periodo, l’età, la presenza di malattie croniche, la tipologia di attività lavorativa e lo stile di vita. Il primo consiglio che si può dare è però dettato dal buon senso: chi sistematicamente tutti gli anni si prende l’influenza è bene che corra ai ripari e si vaccini. Non importa l’età, anche se non bisogna mai prendere iniziative senza prima essersi consigliati con il proprio medico.

  ANTINFLUENZALE SI’ ANTINFLUENZALE NO
Periodo di somministrazione del vaccino Tra il 15 ottobre e il 10 novembre perché il vaccino diventa efficace dopo due settimane e l’attacco virale
è atteso in dicembre.
Prima del metà di ottobre perché il vaccino è efficace solo per alcuni mesi. A fine novembre perché
è troppo tardi.
ETA’ Oltre i 60 anni Al di sotto dei 60 anni: per i bambini è però opportuno consultarsi con il pediatra. Per gli adulti <60 anni l’influenza molto raramente
è una malattia pericolosa.
Presenza di malattie croniche


  • patologie respiratorie


  • patologie cardiache


  • patologie neoplastiche


  • patologie del fegato



  • Soggetti con immunodepressione da qualsiasi causa: il vaccino è quasi sempre inefficace.


  • patologie autoimmuni: rischio di stimolare una risposta iperimmune


  • Soggetti allergici alle diverse componenti del vaccino

TIPOLOGIA
DI ATTIVITA’
LAVORATIVA


  • insegnanti


  • professioni sanitarie


  • chi svolge lavori sociali in comunità (ad esempio negli ospizi)


  • coloro che svolgono attività a contatto con un numero elevato di persone
 
STILI DI VITA


  • chi ha in casa anziani o malati cronici non vaccinabili (per non contagiarli)


  • chi usa spesso mezzi pubblici affollati
– il vaccino non si può somministrare quando è già in corso uno stato febbrile
ALLERGIE


  • allergia o ipersensibilità alle proteine dell’uovo (il vaccino è preparato in uova embrionate di pollo)


  • chi in precedenti somministrazioni del vaccino ha dimostrato sintomi di ipersensibilità
 

Donne incinte
Non ci sono particolari indicazioni a favore o contro la vaccinazione nel caso di donne in dolce attesa, perché si tratta di giovani donne, che per questa ragione non rientrano nella categoria dei candidati. La presenza di una malattia cronica può però consigliare di vaccinarsi.

A cura di Marco Menga

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