I viaggi? Valgono bene una vaccinazione

Contro il tetano, la febbre gialla, la malaria, le malattie infantili e in caso di brutti tagli: l’abc della profilassi in vacanza.  

Un viaggio ai Tropici, ma anche le malattie dei bambini o un brutto taglio possono riportare d’attualità le vaccinazioni, anche da adulti. Ci sono infatti alcune malattie particolarmente fastidiose o pericolose che si possono prevenire efficacemente proprio con le vaccinazioni a qualsiasi età. E una vaccinazione consigliata soprattutto agli anziani, ce n’è un’altra, quella contro la rosolia, che riguarda le giovani donne.

“Questa malattia contratta durante la gravidanza”, dice il dottor Maurizio Tommasini, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Generale e Epatologia di Humanitas, “può infatti causare seri problemi al nascituro. Le ragazze che non hanno fatto la rosolia (per sapere se si è protette basta un esame del sangue), perciò, dovrebbero pensare alla vaccinazione, che viene eseguita con un’iniezione nel braccio dal proprio medico”.
Tutti gli adulti dovrebbero invece tenere i conti della vaccinazione contro il tetano, che viene eseguita obbligatoriamente a tutti i bambini, ma che può richiedere un richiamo ogni 8-10 anni. “Il consiglio”, dice Tommasini, “è quello di vaccinarsi se si svolge un’attività a rischio, ad esempio se si viene spesso a contatto con oggetti arrugginiti o sporchi di terra che potrebbero trasmettere la malattia in seguito ad un taglio. La tossina che provoca il tetano è prodotta da un batterio, il Clostridum tetani, presente nel terreno in tutto il mondo”. Se non ci si ricorda quando si è stati vaccinati l’ultima volta e ci si fa un taglio profondo o con oggetto di dubbia origine (ad esempio un chiodo arrugginito in spiaggia) è necessario andare al pronto soccorso dove viene eseguito un richiamo dell’antitetanica per scongiurare qualsiasi rischio. “Non rappresentano invece un pericolo”, dice Tommasini, “i tagli superficiali e di piccole dimensioni in ambito domestico. Il tetano, infatti nei Paesi industrializzati, come l’Italia, è quasi scomparso (pochi casi all’anno), mentre nei Paesi poveri si registrano milioni di casi ogni anno”.
Altre vaccinazioni importanti per gli adulti sono quelle contro le epatiti di tipo A e B. L’epatite A si trasmette con cibi infetti (ad esempio molluschi e pesce crudo, verdure lavate male) ed è piuttosto fastidiosa perché impiega diverse settimane a guarire. E’ pericolosa soprattutto per chi è affetto da una forma cronica di epatite, come l’epatite B o C, che può peggiorare se si contrae anche il virus dell’epatite A. “Il vaccino è quindi caldamente consigliato a tutti i malati cronici di epatite e a chi viaggia spesso”, dice Tommasini, “soprattutto in Paesi dove le norme igieniche non vengono sempre rispettate”.

La vaccinazione contro l’epatite B protegge da un’infezione, che si contrae attraverso il contatto sangue-sangue diretto o mediato da oggetti infettati, quindi attenzione a tatuaggi, piercing e cure mediche, eseguiti in non idonee condizioni igieniche. L’epatite B è molto diffusa in oriente ed in Africa. Sia la vaccinazione contro l’epatite A che quella contro la B, vengono praticate con un’iniezione nel braccio e richiedono 2-3 dosi. Esiste anche un vaccino che protegge contemporaneamente dall’epatite A e B.

Chi viaggia in Paesi lontani deve tenere presenti anche la vaccinazione contro la febbre gialla e il tifo e la profilassi per la malaria. La vaccinazione contro la febbre gialla è obbligatoria solo per alcuni Paesi, ma è consigliata a tutti i viaggiatori che si recano in zone rurali dei Paesi in cui questa malattia è presente. La vaccinazione può essere eseguita (con un’unica iniezione) solo presso i centri autorizzati.
Per proteggersi dal tifo si può invece utilizzare il vaccino per bocca che si compera in farmacia: 3 compresse da assumere a giorni alterni almeno 20 giorni prima della partenza.
Per quanto riguarda la malaria, non esiste un vaccino, ma si può seguire una cura preventiva che deve essere prescritta dal medico a seconda del Paese in cui ci si reca perché il farmaco da prendere può variare da zona a zona.

A cura di Silvia Rosselli

Redazione Humanitas Salute: