Il bonton delle 4 ruote

Caldo e traffico possono rendere il viaggio in auto davvero spiacevole, ma anche il comportamento tenuto in auto dal guidatore e dai passeggeri può costituire un “fattore di disturbo” che influisce, tra l’altro, anche sulla sicurezza. Tanto che un gruppo di ricercatori tedeschi, guidato da Dieter Ellinghaus e Berhard Schlag, ha stilato decalogo di comportamento, sia per il pilota che per i passeggeri, poiché dalla loro ricerca è emerso che spesso in automobile, quando si viaggia in compagnia, non ci si sa comportare bene e ciò influisce negativamente sulla sicurezza e sulla piacevolezza del viaggio. Abbiamo chiesto alla dottoressa Emanuela Mencaglia, psicologa di Humanitas, di darci qualche consiglio.

Il viaggio è l’inizio della vacanza
“Il viaggio – commenta la dottoressa Mencaglia – sancisce il termine dell’attività lavorativa e l’inizio della vacanza e del divertimento. Dovrebbe essere vissuto come un vero e proprio momento di libertà, in cui si comincia a lasciare lontane le preoccupazioni, i disaccordi e anche le eccessive intransigenze nei confronti di chi viaggia con noi. L’ideale sarebbe affrontare un trasferimento in automobile con persone che abbiano le nostre stesse abitudini e con cui si abbia un buon feeling. Questo non è sempre possibile e a volte i battibecchi e l’atmosfera non proprio distesa non aiutano a viaggiare bene. I problemi più frequenti sorgono a proposito del divieto di fumare in auto e della frequenza delle soste. Se il viaggio è lungo, sarebbe opportuno esplicitare le regole più importanti prima della partenza: chi non tollera che si fumi, ad esempio, dovrebbe permettere soste più frequenti che possano permettere ai fumatori di fumare una sigaretta. In ogni caso, nessuno, né il conducente né i passeggeri, dovrebbe utilizzare in modo manipolatorio il proprio ruolo, imponendo regole ferree o essendo eccessivamente intransigente: questo non fa altro che peggiorare la qualità del viaggio e creare un clima teso e nervoso che potrebbe influire sulla sicurezza del viaggio. La parola d’ordine, quando si viaggia in compagnia dovrebbe essere rispetto, anche di chi non è in grado di esprimere chiaramente le proprie esigenze, come i bambini e gli animali”.

Il decalogo per il conducente
Allacciare le cinture di sicurezza e fare in modo che i passeggeri facciano altrettanto. Chi sta al volante è responsabile della sicurezza anche dei passeggeri, quindi non deve temere di intervenire per far allacciare le cinture o far utilizzare ai bambini gli appositi seggiolini.
Adeguare lo stile di guida al desiderio dei passeggeri. Soprattutto per quanto riguarda la velocità, è educato e cortese tenere conto delle esigenze dei passeggeri.
Non assecondare le richieste dei passeggeri per quanto riguarda lo stile di guida, se non ci si sente sicuri. Non ascoltare i passeggeri che consigliano sorpassi o aumento della velocità se non ci si sente sicuri: non lasciarsi influenzare dalle loro critiche o dai loro suggerimenti.
Evitare di accelerare o rallentare troppo frequentemente. La famigerata guida “a scatti” è un tormento per tutti, soprattutto per chi soffre di mal d’auto.
Assecondare i desideri dei passeggeri per quanto riguarda le soste. Chi guida deve fermarsi se si sente stanco e tenere conto delle richieste dei passeggeri: è meglio concordare prima le tappe del tragitto, considerando le esigenze di tutti.
Tenere conto delle eventuali osservazioni dei passeggeri. Se le critiche sono motivate è bene accettarle con tranquillità e modificare di conseguenza lo stile di guida; non esitare, invece, a zittire un passeggero polemico o eccessivamente critico, facendogli presente di non voler essere distratto da inutili osservazioni.
Non discutere in modo animato durante il viaggio. Qualunque discussione animata è fonte di distrazione e di pericolo, mentre una conversazione tranquilla aiuta chi è al volante a distendersi e a concentrare la propria attenzione sulla strada.
Affidare ai passeggeri alcuni compiti. I compagni di viaggio possono aiutare il conducente a orientarsi durante il tragitto e a non perdere la concentrazione, soprattutto nelle ore notturne.
Non arrabbiarsi con i passeggeri se commettono errori sulle indicazioni del percorso. Litigare per errori di percorso è un classico, cercare di essere molto pazienti con gli sbadati copiloti.
Chiedere ai passeggeri di non disturbare. In situazioni di guida difficile – quando ad esempio c’è molto traffico o ci si trova su una strada di montagna – chi sta al volante non deve farsi scrupoli a chiedere ai passeggeri di non essere disturbato, poiché necessita di grande concentrazione e attenzione.

Il decalogo per i passeggeri
Non mettere in discussione la capacità di guida di chi sta al volante. Se si viaggia con qualcuno è meglio non creare conflitti e affidarsi alla sua competenza.
Non criticare lo stile di guida del conducente. Critiche continue creano tensione, ma qualora il conducente sia troppo spericolato, il passeggero non deve esitare a intervenire.
Elogiare chi guida. Un piccolo elogio trasmette serenità e sicurezza.
Non mostrare ansia o paura durante il viaggio. Per il conducente è importante che i passeggeri si fidino di lui.
Evitare qualsiasi discussione. Rimandare a dopo il viaggio qualunque discussione con chi sta al volante, per evitare di distrarlo, anche se la strada non presenta particolari difficoltà.
Non fare troppo chiasso e non tenere il volume della radio eccessivamente alto. L’autoradio al massimo o una musica martellante possono abbassare la soglia di attenzione del guidatore.
Non stressare chi sta al volante. Continue richieste (di fare una sosta, di rallentare, di effettuare un sorpasso…) costituiscono una fonte di stress.
Cercare di essere utile a chi guida. Un aiuto attivo può essere utile per individuare il percorso da seguire o per interpretare una mappa: rendersi utili, però, solo se si è in grado di farlo!
Prestare attenzione alla strada. I passeggeri possono costituire degli utili occhi in più, ma senza esagerare.
Intervenire quando si crede che il conducente sia stanco. Non esitare a proporre a chi sta al volante un cambio alla guida o una sosta, se si pensa che sia stanco.

A cura di Elena Villa

Redazione Humanitas Salute: