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Benessere

I social network fanno bene alla salute?

06/09/2010

Uno studio statunitense dimostra che gli scambi di idee online aiutano a promuovere i comportamenti virtuosi in campo sanitario.

Il comportamento degli individui, in particolare nelle pratiche mediche e nelle abitudini che riguardano la salute, sarebbe fortemente condizionato dai social network. È la tesi di una ricerca condotta da studiosi del Mit, secondo cui i social network non solo diffondano consigli e opinioni, ma, ad un ulteriore livello, possono modificare i comportamenti. In ambito medico quindi l’obiettivo è di utilizzare questi canali per promuovere pratiche mediche virtuose, come la prevenzione di alcune malattie o la vaccinazione.
In passato gli scienziati avevano già osservato come i social network producano cambiamenti su larga scala più velocemente di altri mezzi. In un nuovo studio pubblicato da Science Damon Centola, docente alla Sloan School of Management del Mit, ha raggiunto un’ulteriore conclusione: gli individui acquisiscono più facilmente le buone pratiche per la salute attraverso i rapporti e gli scambi con gli “amici” dei social network rispetto a quanto succeda nei rapporti reali con persone che conoscono.

Gli scambi di informazioni attraverso questi mezzi sono spesso ridondanti, ma è proprio la ripetitività di alcune idee che stimola i cambiamenti di abitudine. E anche la convinzione secondo cui nelle scienze sociali una novità prende piede più facilmente se viene trasmessa in un gruppo di persone legate da rapporti di lunga data viene messa in discussione. I “rapporti” nei social network infatti sono spesso occasionali e superficiali, ma questo non impedisce alle idee che trasmettono di attecchire.
Centola ha creato una community online sugli argomenti della salute e ha osservato i comportamenti degli iscritti. Notando che i frequentatori abituali di social network, forum e community sono più portati rispetto agli altri utenti a partecipare a scambi di opinioni sulla salute e la medicina. Questi utenti sono anche più propensi ad adottare nuove abitudini e l’effetto sugli individui si può tradurre, per lo studioso americano, in un fenomeno su larga scala.

I risultati avrebbero importanti implicazioni nel campo sanitario. Le autorità che si occupano di salute pubblica potrebbero cioè utilizzare social network e community online per promuovere campagne di screening, di prevenzione, di sana alimentazione, di vaccinazione. “Uno dei punti chiave di questa ricerca – sottolinea la dott.ssa Emanuela Mencaglia, psicologa di Humanitas – è la dimostrazione che per far passare informazioni e buone abitudini sanitarie attraverso Internet è importante il numero di contatti che l’utente ha nella rete, e non la frequentazione di lunga data di una community o di un forum. Più sono gli ‘amici’ virtuali e più è intenso lo scambio di idee e notizie. La comunicazione online permette in questo modo di discutere e imparare da altri, di ricevere sollecitazioni da più fonti e di condividere e fare proprie le informazioni”.

Leggi anche l’articolo di Humanitas Salute sulla “mania Facebook”: il segreto del successo dei social network e pro e i contro delle relazioni virtuali.

A cura della Redazione

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