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Bellezza

Tacchi alti: chi bella vuole apparire…

18/02/2016

Le scarpe con il tacco sono da sempre considerate il simbolo per eccellenza della femminilità, accessorio fondamentale per dare un tocco personale di inimitabile sensualità nell’abbigliamento di ogni donna; sempre “inconsciamente consapevole“ del magico rapporto che intercorre tra tacco e la sua altezza, dove trae origine la forza di un formidabile elemento di seduzione.
L’architettura del piede non sempre riesce ad adattarsi alla “prigionia” della calzatura ma la naturale grazie femminile difficilmente rinuncia, anche a prezzo di sofferenze continue alla ricerca della propria eleganza seduttiva.
Valutiamo con la dottoressa Myriam Cecchi, ortopedico del Centro di Chirurgia del Piede di Humanitas Mater Domini il legame tra tacchi alti ed alluce valgo.

Tacchi alti: a lungo andare sono dannosi

Nonostante i numerosi accorgimenti per “educare” il piede per camminare con i tacchi alti, in ogni caso, dovete essere consapevoli che a lungo andare, indossandoli regolarmente, questi possono provocare dei conflitti e degli squilibri nei rapporti piede/calzatura e piede/suolo. “La calzatura non è causa delle alterazioni strutturali del piede, non ne avrebbe la forza, ma diventa l’elemento scatenante delle sue manifestazioni dolorose come borsiti, ulcerazioni, arrossamenti” – spiega la dottoressa Myriam Cecchi. “Alcune tipologie di piede, come il piede cavo destinato ad evolvere verso alluce valgo e dita a martello, certamente e prima di altri manifesteranno un conflitto con la calzatura “elegante”.” In questo modo la calzatura a tacco alto e punta stretta diventa il nostro personale strumento per capire, precocemente, come si sta modificando il nostro piede. In età giovanile godiamoci pure i tacchi alti ma arriverà un momento, per molti di noi, che non potremo più permetterci questo vezzo. Con l’avanzare dell’età la struttura si modifica, il piede si allarga, l’alluce tende a diventare valgo, la volta plantare cede provocando metatalsargie e le dita si ritraggono in atteggiamento a martello. Sarebbe diabolico e masochista perseverare. È tempo di cambiare stile.

Alluce valgo, prima patologia del tacco alto

“L’uso del tacco alto, di fatto, diventa il primo indicatore della patologia dell’alluce valgo. Una deformazione dell’alluce che, spinto dal carico eccessivo, devia esternamente, orientando la falange verso le altre dita del piede” – afferma la dottoressa Cecchi.
Questa patologia, nei casi più estremi risolvibile solamente per via chirurgica, naturalmente si accompagna alla classica borsite interna -“cipolla”- sulla sporgenza ossea della testa del primo osso metatarsale, determinato dal continuo sfregamento della scarpa.
Così anche l’incurvamento delle dita a martello determina, nel continuo sfregamento con la calzatura, arrossamenti e ulcerazioni sul dorso delle dita stesse.

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