Stai leggendo Quando le palpebre diventano pesanti

Bellezza

Quando le palpebre diventano pesanti

21/02/2006

Succede un po’ a tutti, con l’età: anche le palpebre non sono più quelle di un tempo. A un certo punto, ma in chi è costituzionalmente predisposto anche da giovane, le palpebre superiori e inferiori incominciano a presentare un eccesso cutaneo e talvolta muscolare che le rende “pesanti”.
Il danno non è solo estetico, ovviamente, perché la blefarocalasi – questo il termine medico per indicare il disturbo – è spesso associata ad una facile affaticabilità della vista, frequentemente ridotta soprattutto nei quadranti laterali. Insomma, le palpebre diventano delle “tendine” che impediscono visione e lettura e causano spesso mal di testa.
Come risolvere la situazione? “Con la blefaroplastica – spiega il prof. Marco Klinger, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica II dell’Istituto Clinico Humanitas – intervento di chirurgia plastica che cancella con un colpo di spugna tutti i difetti che possono colpire la regione delle palpebre, comprese le odiate borse”.

Quali fenomeni possono interessare questa parte del viso?
“Oltre alla blefarocalasi, per quanto riguarda gli aspetti funzionali c’è la ptosi palpebrale, indebolimento congenito del muscolo elevatore della palpebra superiore che spesso rende incompleta l’apertura dell’occhio. Il problema di solito compare un po’ in là negli anni e ovviamente determina disturbi visivi”.

Ci sono invece disturbi specifici per le palpebre inferiori?
“Sono due, principalmente: entropion ed ectropion. Il primo determina una specie di ribaltamento delle ciglia verso l’interno, con conseguente infiammazione della cornea e della congiuntiva. Soprattutto presente negli anziani, questo disturbo è anche a volta causato da traumi o da precedenti interventi alle palpebre.
Lo stesso discorso vale per l’ectropion, disturbo in cui le palpebre inferiori subiscono una specie di retrazione, che determina l’esposizione prolungata della cornea e della congiuntiva. In questo caso, le conseguenze sono infiammazioni locali e continua fuoriuscita di lacrime”.

A che intervento va incontro chi si sottopone alla blefaroplastica?
“Ovviamente dipende dall’età del paziente e dal suo disturbo: un conto è operare una trentenne con le borse sotto gli occhi, altra cosa è intervenire su un paziente anziano che soffre per le conseguenze di precedenti traumi alle palpebre. In generale, comunque, la blefaroplastica è un intervento che si esegue in Day Hospital e anestesia locale, e comporta lividi e gonfiore nella zona per 7-10 giorni”.

Qualche consiglio per la convalescenza?
“Innanzitutto gli antibiotici, da assumere per una settimana in compressa e come colliri. E poi occhiali scuri, per proteggere dai raggi del sole. La rimozione dei punti di sutura avviene a seconda dell’intervento dopo 3-7 giorni e già al quarto le signore che lo desiderano possono riprendere a truccarsi gli occhi. Un po’ più di pazienza, invece, per esporsi al sole: per questo occorre aspettare per almeno 4 settimane”.

Che tipo di risultato si ottiene?
“Ancora, dipende dal paziente. Di fatto, è inutile negare che la maggior parte di questi interventi è determinata da esigenze estetiche. In generale lo standard dei risultati, soprattutto per questi pazienti che sono spesso tra i 30 e i 45 anni, è veramente ottimo: la zona degli occhi è fondamentale per dare un’impressione di freschezza al volto”.

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita