Tutti pazzi per il poke

Tasty appetizing poke bowl served with salmon, avocado, rice, salad with edamame. Grey background. View from above with copy space.

Forse non sarà la versione ufficiale mangiata dai pescatori Hawaiiani, ma il poke (“tagliare a pezzi” in hawaiiano) ha raggiunto le nostre tavole in una velocità notevole negli ultimi anni. Anche se la ricetta ufficiale prevede l’utilizzo di pesce crudo della barriera corallina a tocchetti, alghe fresche, sale marino e noci kukui, in occidente, abbinato al riso (bianco o integrale) e a diverse verdure diventa un piatto unico gustoso, facile da preparare e, soprattutto, salutare – se si sta attenti alle salse e alle componenti grasse.

 

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Francesca Albani, dietista di Humanitas San Pio X.

 

Qualcosa di hawaiiano, qualcosa di giapponese, qualcosa di europeo

I Kepani, i giapponesi che costituiscono il secondo gruppo etnico dello stato delle Hawaii, hanno sostituito i pescetti con polpo o tonno e inserito riso, la salsa ponzu o teriyaki. Gli statunitensi hanno poi arricchito il piatto con elementi della loro cucina: avocado, cetrioli, cipolle, mandorle, jalapenos.

 

In Europa le proposte vegetariane introducono il tofu al posto del pesce, nel Mediterraneo fioccano ingredienti come l’olio extravergine di oliva, le uova, i pomodorini, la feta: non resta che sbizzarrirsi e comporre la propria poke bowl preferita, prestando però attenzione alle giuste proporzioni tra i vari nutrienti.

 

La poke bowl perfetta

La poke bowl è un piatto molto equilibrato: ci sono i carboidrati del riso, le proteine del pesce, dell’edamame, dell’avocado e del tofu, i grassi insaturi del condimento e dei semi, le vitamine e i sali minerali di frutta e verdura. È un piatto flessibile, e come tale può essere trasformato nella versione perfetta per la propria dieta, divenendo adatto ai vegani, vegetariani, intolleranti al glutine e al lattosio.

Dal punto di vista calorico, siamo intorno alle 400 calorie per porzione, che sembrano tante ma, se si pensa al fatto che siamo davanti a un piatto unico (e abbondante) non lo sono affatto.

 

Le fibre contenute nella verdura aiutano a modulare l’indice glicemico del riso che, se scelto nella versione basmati o integrale, ha un IG un po’ più basso: evitarne i picchi è molto importante, perché portano a un aumento nella produzione di insulina, che può provocare infiammazioni e aumentare il rischio di diabete.

Il pesce crudo, come anche i semi, sono un’ottima fonte di omega 3, e il fatto che gli ingredienti siano quasi tutti “a crudo” permette di mantenere le proprietà nutritive dei vari ingredienti intatte.

 

Una ricetta gustosa e veloce: Poke bowl al tonno e edamame

 

Ingredienti

 

  • 360 g di riso rosso integrale
  • 200 g di filetto di salmone
  • sesamo bianco e nero
  • mandorle tostate
  • 3 cucchiai di salsa di soia
  • Cavolo rosso
  • 1 barbabietola
  • carote
  • 250 g di edamame
  • 1 avocado
  • sale

 

Procedimento

Per prima cosa, tagliate il salmone a cubetti e lasciatelo a marinare per un’ora insieme alla salsa di soia e ai semi di sesamo.

Cuocete il riso e lasciatelo raffreddare.

Sbollentate gli edamame per cinque minuti e lasciate raffreddare.

Tagliate l’avocado a cubetti, i ravanelli a rondelle, le carote a julienne, lavate le altre verdure e tagliatele finemente e dividete gli ingredienti in ciotole separate.

Componete il piatto inserendo tutti gli alimenti cucinati e cospargete il tutto con mandorle tritate.

Potete sostituire l’avocado con il mango e scegliere tra le verdure preferite, ad esempio spinacino, zucchine, rucola, indivia o pomodorini ciliegini: via libera a tutte le verdure più gradite.

Dott.ssa Francesca Albani: