Senologia oncologica e ricerca scientifica: questi i due campi in cui Humanitas si è rafforzata per curare i tumori. Con l’arrivo di Rosalba Torrisi (Capo Sezione di Senologia oncologica) e Luca Toschi (aiuto di Oncologia e ricercatore).
Rosalba Torrisi: il dialogo al centro delle cure
Rosalba Torrisi, nuova responsabile della Sezione di Senologia Oncologica, ha passato tutta la sua vita professionale tra Genova e Milano, lavorando in alcuni dei migliori centri per i tumori d’Italia.
Una delle ricerche più importanti che ha svolto è sulla farmacoprevenzione dei tumori alla mammella e alla vescica tramite un derivato sintetico della vitamina A, la fenretinide. Nel 1999 si è trasferita allo IEO, dove ha ricoperto la carica di vice direttore dell’ Unità di Ricerca di Senologia Medica, occupandosi in particolare di ricerca clinica sulla terapia preoperatoria ed adiuvante del carcinoma mammario all’interno di uno dei maggiori gruppi cooperativi internazionali, l’International Breast Cancer Study Group.
La dott.ssa Torrisi è approdata in Humanitas per rafforzare l’équipe dell’Unità Operativa di Oncologia Medica affidata alla responsabilità del dott. Armando Santoro, continuando, come sempre, a fare ricerca clinica con le pazienti.
“Una delle cose che apprezzo di più è la possibilità di poter lavorare con un team multidisciplinare – dice la dottoressa -. Discutiamo insieme la situazione delle pazienti per poter affrontare ogni caso con la competenza di vari professionisti e stabilire la terapia ottimale”.
Luca Toschi: ricerca scientifica al servizio del paziente
“Dopo un’esperienza al Dana-Farber Cancer Institute di Boston ho deciso di tornare in Humanitas, dove avevo già lavorato come specializzando in Oncologia, per poter applicare nella pratica clinica le ricerche svolte in laboratorio. Qui mi occupo, in particolare, di diagnostica molecolare nell’ambito del tumore al polmone” spiega il dott. Toschi che ora lavora all’identificazione di biomarcatori per individuare i farmaci più adatti per ciascun paziente. “Esistono diversi tipi di tumore al polmone, che oggi iniziamo ad identificare sulla base di specifiche alterazioni genetiche – spiega -: se in un paziente viene riscontrata una particolare mutazione, è possibile personalizzare il trattamento e somministrare farmaci biologici, ‘target’, che offrono maggiori possibilità di contrastare la malattia rispetto alla chemioterapia tradizionale”.
