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Distorsione al piede, dalla Russia in Italia

14/07/2014

Campo da tennis. Grave distorsione al piede. Necessità di un’operazione particolare. «Qui in Germania non possiamo darle garanzie di riuscita», le rispondono i dottori tedeschi.

Per la moscovita Galina Pribylova quella apparente giornata di relax del 2008 con calzoncini e racchetta si è trasformata in un incubo. Per curare le sue ossa, infatti, era diventato necessario un intervento chirurgico per l’applicazione di fissatori esterni circolari denominati di Ilizarov; questo metodo è utilizzato anche per trattare fratture ossee, nei casi in cui non hanno avuto successo le tecniche convenzionali.

Purtroppo, però, in Germania non era riuscita a trovare un chirurgo che avesse sufficiente esperienza. Quando le speranze della signora Galina sembravano ormai perse, ecco che un medico di Mosca le suggerisce di contattare l’Humanitas e in particolare il dottor Alexander Kirienko.

 

Un dottore, una paziente e un metodo di cura russi, in Humanitas

Da quel momento il medico russo dell’ospedale Humanitas di Rozzano, è diventato il suo punto di riferimento. Per lei è diventato come un mago. Colui che l’ha salvata grazie alla procedura di Ilizarov.

«Tutto è andato bene – racconta la signora Pribylova – nonostante la tecnica sia molto dolorosa e anche lunga, ben quattro mesi. Ma se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto perché oggi sto bene. Ci sono stati momenti difficili ma, grazie al sostegno del dottor Kirienko e dei miei familiari, sono riuscita a superarli».

Col tempo però, il dolore si è ripresentato a causa dello spostamento del peso sull’altro piede che ha causato nella signora un’incurvatura delle dita del piede sinistro. Così Galina Pribylova ha tentato la strada più vicina facendosi operare in Germania ma l’intervento non è andato bene. Il telefono del dottor Kirienko è tornato a squillare e la signora è volata nuovamente in Humanitas per curarsi.

«Sentire anche solo la voce del dottor Kirienko e ricevere il suo supporto non solo morale ma anche organizzativo, è stato già un primo passo verso la guarigione – racconta la signora –. Grazie alle mani precise e delicate del dottor Kirienko anche questo secondo intervento è andato bene e adesso non vedo l’ora di tornare la persona attiva che sono sempre stata. Magari, dopo la convalescenza, inizio anche a coltivare la mia grande passione per il ballo…», conclude con il sorriso sulle labbra la signora Pribylova.

 
 

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