Occhiali addio, oggi c’è il laser

L’occhio funziona come una macchina fotografica, con lenti (la cornea e il cristallino), diaframma (l’iride, la parte colorata, con al centro la pupilla, che si stringe o si allarga in relazione all’illuminazione ambientale) e pellicola, rappresentata dalla retina. La membrana che riveste internamente l’occhio viene infatti impressionata dai raggi luminosi e trasmette gli impulsi, attraverso il nervo ottico, al cervello, che li riceve e rielabora in immagini.

Il modo in cui i raggi di luce vanno a fuoco sulla retina permettendoci di vedere è detto refrazione. Il cristallino è anche in grado di cambiare la sua forma, variando così la distanza focale della luce in un processo chiamato accomodazione. In questo modo è in grado di mettere a fuoco le immagini a varie distanze, sia da lontano, sia da vicino.

 

Il nuovo laser che insegue l’occhio

Facile dire: “Stia fermo”. Anche se il paziente non sposta lo sguardo, gli occhi fanno comunque piccolissimi movimenti involontari, senza contare lo spostamento in avanti e indietro cui sono soggetti semplicemente per effetto del battito cardiaco. Il nuovo laser a eccimeri Schwind a disposizione del Centro Oculistico di Humanitas riesce a ovviare a questo inconveniente “inseguendo” l’occhio su tutti gli assi e anche in senso ciclo-torsionale, e prendendo la mira di conseguenza. Non solo.

«Il laser – spiega la dottoressa Ingrid Torres, specialista di Humanitas Centro Oculistico – possiede anche un sistema di OCT (tomografia ottica a radiazione coerente) che consente di ottenere immagini dell’occhio ad altissima risoluzione, in modo da controllare costantemente, in tempo reale durante l’intervento, l’esatto spessore della cornea che via via si va assottigliando per effetto del trattamento, e regolare così l’uso del laser in modo ottimale. Infine questa apparecchiatura avanzata tiene costantemente sotto controllo la temperatura della cornea perché non si surriscaldi sotto l’azione del laser». Nel contempo l’apparecchiatura aspira i vapori che si formano senza seccare la cornea.

«Il laser – prosegue la dottoressa Torres – rimuove parti microscopiche del tessuto su cui viene indirizzato, con una precisione impossibile alla mano umana, nell’ordine dei micron (millesimo di millimetro). Questa capacità viene sfruttata per “rimodellare” la curvatura corneale, eliminando o riducendo i difetti di refrazione».

Questa strumentazione all’avanguardia è frutto di un lavoro di stretta collaborazione tra l’azienda tedesca, che ha messo a disposizione una tecnologia all’avanguardia, e gli oculisti di Humanitas, che hanno sfruttato la loro esperienza per contribuire in maniera attiva e sostanziale allo sviluppo del software.

 

Come avviene l’intervento

Normalmente l’intervento viene eseguito nei due occhi nella stessa seduta operatoria, in ambulatorio, con anestesia locale tramite gocce di collirio. L’intervento è indolore, anche se talvolta il paziente riferisce un leggero fastidio, dovuto al divaricatore palpebrale. Il laser ad eccimeri può essere applicato sulla cornea utilizzando diverse tecniche chirurgiche, la cui scelta si basa su un accurato studio delle caratteristiche anomalie individuali dell’occhio. Inoltre oggi si tiene conto anche di altre anomalie dell’occhio, per cui ogni paziente è trattato in maniera personalizzata, con un miglior risultato visivo finale.

 

Redazione Humanitas Salute: