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No al doping, sì allo sport pulito nelle scuole

31/03/2015

Doping: come periodicamente riportano le cronache, tanto fra i dilettanti, i semplici appassionati di fitness e i frequentatori delle palestre, quanto fra i professionisti, non sono pochi quelli che ricorrono a farmaci e sostanze dopanti, tra questi gli steroidi anabolizzanti.

«Non c’è nessun farmaco doping che non lasci traccia nell’organismo, che non porti complicazioni e che non conduca all’insorgenza di patologie. Il doping è una pratica sempre da condannare, ma il suo uso tra gli amatori è ancora più esecrabile». Così il prof. Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport dell’ospedale Humanitas.

«Non ha nessun senso ricorrere a sostanze che migliorino le prestazioni, come gli anabolizzanti facili da usare e alla portata di tutti», continua. Anabolizzanti e altre sostanze dopanti sono sempre un rischio per la salute, indipendentemente dall’età di chi le assume. Secondo l’ultimo report della Commissione per la Vigilanza ed il controllo sul Doping e per la tutela della salute nelle attività sportive, istituita presso il Ministero della Salute, relativo al primo semestre 2014, sembra consolidarsi una tendenza già osservata in passato: negli atleti più maturi il fenomeno è più frequente. «Con l’avanzare dell’età, gli atleti perdono in potenzialità e in forza fisica: si ricorre dunque a queste sostanze per poter mantenere un buon livello nelle performance sportive», sottolinea lo specialista.  

Promuovere lo sport pulito nelle scuole

Gli steroidi anabolizzanti sono derivati sintetici del testosterone e sono modificati chimicamente per stimolare la produzione di proteine per aumentare la massa muscolare e ridurre i tempi di recupero dopo una prestazione sportiva. Dall’assunzione di anabolizzanti derivano alterazioni delle condizioni fisiche generali e disturbi di natura psichica. Negli uomini, tra gli altri, atrofia dei testicoli e sterilità; nelle donne, l’alterazione del ciclo mestruale e l’accentuazione dei caratteri maschili. In generale, l’assunzione di steroidi è stata correlata all’aumento del rischio di aterosclerosi, all’insorgenza di tumori e cirrosi epatiche, a danni a tendini, legamenti e muscoli. Per gli effetti sul comportamento, chi prende queste sostanze può diventare molto aggressivo o addirittura violento o, al contrario, irritabile, ansioso, depresso e apatico.

Nei giovani possono comportare dei seri rischi alla loro crescita. «Il messaggio che bisogna trasmettere è che sin dall’età scolastica va promosso lo sport pulito, fatto per il piacere di farlo. Se qualcuno scopre una vocazione o un talento, questo può percorrere la strada dell’agonismo ma sempre sui binari della correttezza, dell’etica e del rispetto per la salute», conclude il dottor Volpi.

 

Commenti del prof. Piero Volpi

Responsabile Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport di Humanitas e responsabile dell’area medica di FC Internazionale

 

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