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Ortopedia

Artrosi, per il ginocchio è efficace la terapia dell’ossigeno-ozono

29/10/2018

La World Health Organization l’ha definita un “disordine cronico, degenerativo, di natura idiopatica caratterizzato dalla perdita progressiva di cartilagine articolare”. L’artrosi è una delle principali cause di disabilità e una delle maggiori problematiche per la sanità pubblica nei paesi occidentali. Questa patologia è dovuta principalmente all’usura e all’invecchiamento delle articolazioni. Una delle nuove frontiere per la cura dell’artrosi è l’ossigeno-ozono terapia (OOT). Abbiamo parlato della sua possibile applicazione con il dottor Lorenzo Virelli, fisiatra dell’Unità Operativa di Riabilitazione ortopedica di Humanitas, che si occupa di questa metodica in collaborazione con il dott. Cristiano Sconza, anche lui fisiatra dell’Unità Operativa di Riabilitazione Ortopedica, sotto la direzione del dott. Stefano Respizzi.

 

I sintomi dell’artrosi al ginocchio

Chi soffre di artrosi al ginocchio prova di solito un fastidio progressivo e acutizzato dal movimento. Questo sintomo può manifestarsi per pochi giorni ma anche per diverse settimane e spesso si associa a rigidità articolare, presente soprattutto al mattino. In alcuni casi possono verificarsi anche episodi di ‘cedimento’ e instabilità del ginocchio.

 

In cosa consiste l’ossigeno-ozono terapia?

“L’ossigeno-ozono terapia (OOT) è una delle nuove frontiere per la cura dell’artrosi e in generale nel trattamento del dolore muscolo-scheletrico, delle lesioni cutanee cronicizzate e in numerose condizioni patologiche in cui viene chiamato in causa lo stress ossidativo cronico sistemico”, ha detto il dottor Virelli, spiegando anche che l’età rappresenta il fattore di rischio più legato allo sviluppo dell’artrosi. Essendo una patologia da usura, la malattia ha un’incidenza più alta nelle persone anziane, in particolare dopo i 50 anni.

“Anche l’obesità – ha spiegato il dott. Virelli -, incrementa lo stress ‘meccanico’ ed il carico sull’articolazione, rappresentando un fattore di rischio molto importante. Infine la genetica e la familiarità sono sicuramente da tenere presente. E’ stato dimostrato infatti che chi ha parenti di primo grado affetti da artrosi ha una maggiore probabilità di sviluppare a sua volta la stessa patologia”. Infine, giocano un ruolo fattori ‘esterni’ come il lavoro, l’attività sportiva, soprattutto se svolti ad alto livello.

“Per una buona riuscita della terapia e per non avere più dolori, innanzitutto è bene ridurre il più possibile i fattori di rischio di cui si è parlato – ha proseguito lo specialista -; è quindi consigliato perdere peso, se necessario, svolgere attività fisica in modo regolare purché basso ‘carico’ e ‘impatto’ sul ginocchio per migliorare la flessibilità e mantenere il tono muscolare ed, in generale, sospendere fumo e alcolici”.

 

Il trattamento consiste nell’iniezione di ozono medicale, una miscela di ossigeno e ozono preparata e dosata con un’apparecchiatura apposita. Le infiltrazioni intrarticolari, generalmente somministrate una volta a settimana, possono variare per frequenza e la durata del trattamento. Tutto dipende dallo stato di salute del paziente e della risposta alla terapia.

“Ci sono diversi protocolli personalizzabili” – ha spiegato Virelli -. E’ un trattamento che permette di ridurre l’infiammazione ed il dolore e con pochissime controindicazioni, a differenza di altre terapie farmacologiche che possono essere sconsigliate o del tutto controindicate in alcuni pazienti (come gli antinfiammatori o i cortisonici). Come in tutte le procedure infiltrative viene consigliato un periodi di riposo di 12 – 24 ore subito dopo la somministrazione ma non è necessario rimanere a riposo per periodi prolungati”.

 

Qual è il rischio di recidive dell’artrosi al ginocchio?

Sebbene questa terapia sia ottima per calmare la sintomatologia e per lenire il dolore, gli studi presenti in letteratura affermano che non sia sufficiente ad arrestare la progressione della patologia. I sintomi tenderanno quindi a ricomparire ma l’applicazione del trattamento risulterà una metodica efficace nel ritardare il ricorso ad altre terapie che possono presentare effetti collaterali o alla chirurgia, nei pazienti che non voglio o non possono sottoporsi all’intervento.

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