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Ortopedia

Mani, quando intervenire in caso di contrattura di Dupuytren?

27/11/2017

Una malattia comune che colpisce la mano è la contrattura di Dupuytren: il tessuto sotto la pelle del palmo si ispessisce determinando nel tempo, in alcuni casi, il piegamento di uno o più dita. Ed è proprio questo l’elemento che rende necessario l’intervento, un intervento che può essere risolto utilizzando un farmaco, senza ricorrere alla chirurgia.

Per cause ancora oggi ignote, il tessuto connettivo della fascia palmare va incontro a fibrosi. Si formano dei noduli che possono evolvere e assumere una forma allungata, come dei cordoncini. Nei casi più gravi di contrattura di Dupuytren il paziente non riesce a stendere il dito o le dita colpite, molto spesso l’anulare e il mignolo. La funzionalità della mano viene così pregiudicata: in presenza di retrazione in flessione del dito o delle dita interessate dalla contrattura è previsto l’intervento. Il suo obiettivo, pertanto, non è curare i noduli bensì la retrazione digitale.

 

Nel 30% dei casi la contrattura ritorna

Fino a poco tempo fa l’intervento di prima scelta per la contrattura di Dupuytren in presenza di retroazione era l’intervento chirurgico. Oggi si ricorre a un farmaco a base di collagenasi che si inietta per sciogliere i noduli o le corde. Dopo di che, eseguendo una manovra di estensione, nell’arco di 24 ore la contrattura viene risolta del tutto. Il farmaco è molto potente pertanto solo in alcuni centri autorizzati, in cui operano dei chirurghi della mano, è possibile eseguire questo tipo di intervento.

L’intervento può anche essere ripetuto se la contrattura dovesse insorgere nuovamente. La recidività della malattia di Dupuytren è molto elevata, tendenzialmente per un paziente su tre e indipendentemente dal trattamento. Questo è un motivo in più per preferire l’intervento conservativo a quello chirurgico.

Se invece la contrattura è di lieve entità, il paziente non avverte dolore e riesce comunque a usare la mano senza limitazioni funzionali di rilievo, il trattamento prevede semplicemente il monitoraggio dell’evoluzione della patologia.

 

Una malattia più maschile

La malattia di Dupuytren colpisce più spesso gli uomini delle donne e nel sesso maschile il suo esordio è anticipato, dopo i 40 anni, mentre nelle donne si manifesta più spesso dopo i 60. La patologia ha un’evoluzione progressiva e se l’esordio è precoce può più facilmente andare incontro a un peggioramento. La familiarità è uno dei fattori di rischio non modificabili associati alla patologia; riguardo agli stili di vita il fumo di sigaretta potrebbe incrementare le probabilità di insorgenza della contrattura.

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