L’acufene è un disturbo abbastanza comune, ma che tuttavia può arrivare a condizionare la vita quotidiana. Si parla di acufene in presenza della percezione di un suono o di un rumore nell’orecchio. La visita otorinolaringoiatrica con esami audiometrici è fondamentale per capire l’origine del problema, e muoversi verso una possibile soluzione.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Claudio Albizzati, otorinolaringoiatra presso il centro Humanitas Medical Care di Varese.
Che cos’è l’acufene?
L’acufene è la percezione di un suono o di un rumore avvertito nell’orecchio, che può assumere diverse tonalità. Chi ne soffre può udire un ronzio, un tintinnio o un fischio.
L’acufene è un sintomo molto comune, che colpisce circa il 10-15% delle persone in età adulta. La percezione può essere costante o intermittente, debole o molto forte; il fastidio può a sua volta provocare altri sintomi come mal di testa, ansia, disturbi del sonno e concentrazione.
Il tintinnio, spesso associato alla perdita di udito, può essere di due tipi:
– Tintinnio soggettivo: è il tintinnio più comune. Il cervello riproduce un suono percepito unicamente dal paziente.
– Tintinnio oggettivo: meno comune, è un rumore reale creato dalle strutture adiacenti all’orecchio.
Quali sono le cause dell’acufene?
Le cause dell’acufene possono essere molteplici:
- Tappo di cerume: a volte le persone lamentano un acufene associata a un senso di occlusione. La rimozione del tappo di cerume può essere risolutiva.
- Rumori intensi e frequenti che possono danneggiare l’apparato uditivo.
- Infiammazioni dell’orecchio o del naso e dei seni paranasali.
- Traumi a carico di testa e collo possono causare acufeni reversibili.
- Disallineamenti dell’articolazione mascella-mandibola: possono avere ripercussioni sull’apparato uditivo.
- Malattie tiroidee o fibromialgia.
- Sindrome di Ménière (acufeni intermittenti): l’accumulo di liquido nell’orecchio può causare acufene, si risolve non appena va via la crisi.
- Sordità improvvisa: può essere causata da un infarto dell’orecchio interno o da una mononeurite virale. In questi casi, l’acufene – associato alla perdita dell’udito – può essere un sintomo e va trattato immediatamente, con una terapia steroidea entro le 72 ore, per cercare di rimediare alla perdita uditiva.
La diagnosi
La diagnosi prevede:
- Accurata raccolta della storia medica e personale del paziente.
- Valutazione delle caratteristiche dell’acufene.
- Esame obiettivo del condotto uditivo esterno e della membrana timpanica per mezzo dell’’otoscopia e la valutazione delle fosse nasali, della bocca e dell’articolazione temporo-mandibolare.
- Risonanza magnetica per chiarire se l’acufene è di natura idiopatica o legato a qualche patologia.
Acufene: come risolvere il problema?
«Molte volte l’acufene può essere causato semplicemente da un tappo di cerume nell’orecchio, la cui rimozione può essere sufficiente a curarlo; in altri casi può essere legato a malattie dell’orecchio medio, quali l’otosclerosi. In questi frangenti non sempre è di facile trattamento (neanche la chirurgia è sempre risolutiva) ma si può tentare di trattare la patologia sottostante.
Se associato a ipoacusia, con le moderne protesi acustiche sul mercato, si possono ottenere ottimi risultati anche se purtroppo, per quanto concerne le cure mediche, non si può dire di essere ancora giunti a nulla che veramente faccia veramente la differenza», conclude lo specialista.