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Nei: quali e quanti controlli fare? Le regole di una corretta prevenzione

20/05/2019

Quali categorie di nei sono più a rischio complicazioni? Chi, come e quanto spesso dovrebbero sottoporsi ad una regolare visita dermatologica? Sono alcune delle domande a cui ha risposto il dottor Antonio Costanzo, responsabile Unità Dermatologia all’Istituto Clinico Humanitas, per spiegare le regole della corretta prevenzione delle malattie della pelle.

Un controllo dal dermatologo ogni anno

“Chi ha molti nei (nevi è il termine scientifico) dovrebbe farsi controllare ogni anno – ha detto il dermatologo -, in particolare se ha la pelle chiara e se ha familiarità con i tumori della pelle”.

La visita di controllo, attraverso la videodermatoscopia, è infatti il primo passo per la diagnosi precoce dei melanomi e degli altri tumori della pelle e gli adulti dovrebbero farla annualmente.

Cinque segnali da non sottovalutare

Alcuni segnali potrebbero indicare che la pelle ha un problema più serio di quello che sembra.

Ecco cinque anomalie o segnali che non andrebbero mai sottovalutate:

1 – Un brufolo che non scompare o sanguina.

2 – Familiarità: avere un parente che ha avuto un melanoma. Vi sono alcune categorie che sono maggiormente a rischio rispetto alla popolazione generale di sviluppare un melanoma. Chi ha una storia pregressa di melanoma va monitorato con una maggiore attenzione nei cinque anni successivi alla diagnosi.

3- Avere una pelle molto chiara. La mappatura dei nei è consigliata anche i soggetti con fototipo chiaro (fototipo I o II), ovvero con capelli rossi o biondi e pelle diafana, perché sono maggiormente sensibili ai danni del sole, soprattutto se hanno alle spalle frequenti ustioni solari.

4- Avere numerosi nei: più di cento. Per questi soggetti è più difficile tenere traccia dei cambiamenti di ogni singolo neo, vista la quantità presente sul loro corpo. Farsi visitare costantemente riduce quindi i rischi.

5- Chi soffre della sindrome del nevo displastico. Nevo è un altro modo (più rigoroso) di chiamare i nei. Chi soffre di questa sindrome ha la tendenza a sviluppare nevi «atipici». L’esame è consigliabile anche a chi, per motivi professionali e non, è esposto per lunghi periodi al sole.

 

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