Orecchini e piercing: come evitare le infezioni

La pratica di forare i lobi delle orecchie per indossare orecchini è molto comune e viene frequentemente effettuata anche su bambini molto piccoli. 

In base alla normativa italiana vigente, è permesso effettuare la foratura dei lobi delle orecchie prima dei 14 anni, a condizione che vi sia il consenso dei genitori, mentre tatuaggi e piercing sono vietati per i minori di quell’età, proprio per prevenire complicazioni. In ogni situazione, indipendentemente dall’età, è fondamentale che la procedura sia eseguita in modo sicuro e nel rispetto delle norme igieniche adeguate, prestando particolare attenzione nel caso dei bambini. 

Infatti, a seguito della foratura dei lobi, possono emergere infezioni, allergie e cicatrici, problemi che possono essere evitati con le giuste precauzioni, anche per ulteriori forature in età adulta.

Ne parliamo con la dottoressa Marta Brumana, responsabile di Dermatologia di Humanitas San Pio X

Come effettuare la foratura in sicurezza?

Dopo aver completato un corso specifico, sia i professionisti del settore medico, sia i non medici sono abilitati a fornire servizi di foratura dei lobi in contesti come farmacie, gioiellerie o negozi specializzati in piercing.

Generalmente, la creazione dei buchi alle orecchie avviene tramite l’uso di un ago inserito nel lobo, poiché l’impiego di strumenti meccanici per la foratura, come la pistola perforante che inserisce l’orecchino nell’orecchio, è proibito in Italia.

Chiunque pratichi la foratura dei lobi è tenuto ad avere una certificazione che attesti la sua competenza nelle procedure sanitarie appropriate. È essenziale, secondo le normative legali, garantire che tutto l’equipaggiamento impiegato sia sterile o monouso. Questa pratica è cruciale per prevenire la contaminazione e la diffusione o trasmissione di germi patogeni, a salvaguardia sia del cliente, sia degli operatori.

Cosa fare dopo la foratura dei lobi?

Per almeno sei settimane, comprese le notti, è importante mantenere gli orecchini inseriti durante la foratura. Rimuoverli prima potrebbe infatti portare alla chiusura del foro sul lobo. Per prevenire infezioni, è consigliato lavare gli orecchini almeno una volta al giorno utilizzando acqua e sapone delicato, privo di profumi, assicurandosi di risciacquare accuratamente. Per favorire una guarigione più celere, si può applicare un sottile strato di vaselina intorno a ogni foro.

Cheloidi: come prevenirli e cosa fare

I cheloidi sono cicatrici spesse e talvolta di grandi dimensioni che si sviluppano quando il corpo produce eccessivo tessuto cicatriziale per guarire il foro al lobo, portando alla formazione di una protuberanza intorno all’area forata.

Per ridurre il rischio di formazione di cheloidi, è consigliato evitare di forare il bordo superiore delle orecchie, specialmente nei bambini, e astenersi dalla foratura dei lobi se si è inclini alla formazione di cheloidi.

Queste cicatrici richiedono trattamenti specifici e tempestivi per essere eliminate, poiché non sono facilmente curabili, soprattutto se non trattate prontamente. In caso di comparsa di un cheloide, è importante consultare un dermatologo per valutare le varie opzioni di trattamento disponibili, come ad esempio l’uso di laser moderni che possono fornire risultati efficaci.

Come prevenire le infezioni e quali sono i sintomi

Per prevenire le infezioni, è importante assicurarsi che la foratura dei lobi avvenga rispettando le corrette norme igieniche e seguendo attentamente le istruzioni post-procedura. 

Tuttavia, se il lobo forato diventa rosso, gonfio, dolorante, o inizia a fuoriuscire un liquido giallastro dal foro, potrebbe essersi sviluppata un’infezione. Se i sintomi persistono per più di qualche giorno, è consigliabile consultare un medico. A volte può essere sufficiente mantenere pulita l’area e applicare una pomata antibiotica specifica. In alcuni casi, però, il medico potrebbe ritenere necessario prescrivere un antibiotico orale.

Allergia al nichel: i sintomi

L’allergia più comune nei confronti dei metalli riguarda il nichel, un materiale spesso presente negli orecchini non anallergici. Di conseguenza, optare per orecchini anallergici rappresenta il metodo più efficace per prevenire reazioni allergiche. Una reazione allergica può manifestarsi con sintomi come prurito, rossore, desquamazione, piccole vescicole e croste sul lobo, seguenti alla foratura. In presenza di questi sintomi, è consigliabile rimuovere gli orecchini e consultare un dermatologo per una valutazione accurata. Potrebbe essere necessario eseguire test specifici, come il patch test, per una diagnosi precisa, e iniziare tempestivamente una terapia appropriata, che generalmente include l’applicazione di creme a base di cortisone o creme lenitive.

Redazione Humanitas Salute: