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Alimentazione

Ristoceutica: le giuste combinazioni a tavola proteggono il cuore

30/01/2019

Curarsi con il cibo è sempre più possibile. Secondo una disciplina che si sta diffondendo rapidamente e che studia la relazione fra nutrizione e farmaceutica, l’alimentazione può diventare a tal punto importante da essere in grado di modificare il nostro patrimonio epigenetico. Questa nuova scienza alimentare si chiama ristoceutica e sembra in grado di condizionare sensibilmente la salute del nostro cuore. Ne abbiamo parlato quindi con il professor Giulio Stefanini, cardiologo di Humanitas.

 

Rischi cardiovascolari e alimentazione

Fra i fattori legati all’insorgenza delle malattie cardiovascolari, secondo gli esperti ci sono due elementi chiave: lo stress ossidativo e l’infiammazione cronica. La cattiva alimentazione ha un effetto su entrambi questi fattori. Ecco perché la ristoceutica è alla ricerca di un nuovo modo di alimentare i pazienti che sono più a rischio grazie ad un sistema che sfrutta la sinergie feconde derivate dalla combinazione di nutrienti.

Un esempio? Un piatto di orecchiette d’orzo, ricco di beta-glucano, condito con olio extravergine d’oliva, rape e cavolo è ad alto contenuto di polifenoli e mette al riparo dallo stress ossidativo. I suoi costituenti inoltre hanno un’azione cardioprotettiva, agendo sulle deacetilasi istoniche.

DNA e nutrizione

La ristoceutica parte da un assunto apparentemente semplice: se conosciamo il meccanismo dei costituenti del cibo sull’epigenoma (ovvero l’insieme delle istruzioni che regolano il funzionamento del genoma), è possibile immaginare la creazione di una dieta che arrechi al singolo individuo, affetto dalle sue debolezze specifiche dal punto di vista medico, un beneficio ad hoc.

A base essenzialmente vegetale, questo tipo di alimentazione è anche sostenibile e abbassa sensibilmente il consumo di carne animale.

Ma cosa studia esattamente l’epigenetica? Questa disciplina si occupa essenzialmente di studiare come si comportano gli agenti responsabili dei cambiamenti del DNA, elementi chiave della nostra espressione genica: i cosiddetti miRNA e lncRNA. Questi agenti sono in grado di comunicare con ogni cellula, “dicendole” quali geni devono essere attivati, per quanto tempo e in quale specifico momento della vita.

La Food and Drug Administration negli Stati Uniti ha messo nella lista delle medicine l’olio extravergine. Questo condimento è infatti un potente antinfiammatorio per il suo alto contenuto di acido oleico che inibisce l’enzima DNA metiltrasferasi.

Dire però che alimenti nobili, come l’olio, le noci, il pesce azzurro e i pomodori abbiano un potere curativo è però estremamente riduttivo.

L’approccio corretto alla ristoceutica è ovviamente più complesso di quanto sembri. Importante è infatti tenere conto dello stile di vita e della quantità di attività fisica che realmente si svolge. Soprattutto quando si parla di salute del cuore.

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