L’agopuntura è una tecnica antichissima e che fa parte della medicina tradizionale cinese, utilizzata principalmente per il trattamento del dolore cronico.
Questa tecnica, riconosciuta dall’Organizzazione Nazionale della Sanità, consiste nell’applicazione di sottilissimi aghi monouso in punti specifici a seconda del tipo di dolore lamentato dal paziente.
Sono molti gli studi che si sono concentrati – e si stanno concentrando – sull’utilizzo di questa tecnica per attenuare il dolore causato dall’emicrania.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Vincenzo Tullo, neurologo e specialista in medicina del sonno e delle cefalee di Humanitas.
Per cominciare: cos’è l’emicrania?
L’emicrania è la forma più comune di mal di testa, che si manifesta come un dolore molto intenso, pulsante, che tende ad avere un’insorgenza dapprima leggera nella parte anteriore o su un lato della testa, per poi salire di intensità e coinvolgere fronte e tempie. Il dolore si fa più acuto quando ci si muove, ad esempio salendo una rampa di scale, e può essere preceduto, in caso di emicrania con aura, da alcuni segnali, come lampi di luce o formicolio alla gamba o al braccio.
L’emicrania può durare poche ore, così come diversi giorni, e ha sintomi variabili, come dolore, nausea, vomito, sensibilità alla luce e ai suoni, e cause multifattoriali, come la predisposizione genetica, fattori esterni, patologie sistemiche, fattori ormonali, lo stile di vita (alimentazione, disturbi del sonno eccetera) e, soprattutto, la familiarità.
Come si pone l’agopuntura nella cura dell’emicrania?
Prima di tutto, bisogna ricordare che l’efficacia dell’agopuntura non è del tutto comprovata per via dei pochi studi che prevedono un confronto con il placebo. I dati a riguardo, perciò, non sono ancora sufficienti per dimostrarne o confutarne l’efficacia.
Il termine placebo viene usato per indicare qualsiasi sostanza o terapia medica che risulti innocua e priva di attività terapeutica intrinseca. Il placebo può anche produrre un certo effetto terapeutico, ma questo non dipende dalla sua attività biologica ma dall’autosuggestione, ossia il paziente è indotto dal medico a convincersi che la cura che sta assumendo è molto efficace. Negli studi clinici l’impiego del placebo ha quindi lo scopo di verificare la reale efficacia di un nuovo farmaco mediante il confronto con il placebo stesso.
L’agopuntura sembra essere efficace nella cefalea di tipo tensivo, soprattutto nella forma cronica, nella prevenzione dell’emicrania e nella cefalea a grappolo episodica. Il beneficio che procura, se presente, tende a terminare dopo breve tempo dalla sospensione del trattamento e la sua ripetizione può andare incontro a tachifilassi, ossia a una rapida diminuzione e scomparsa dell’effetto terapeutico.
Perché su alcune persone l’agopuntura ha un effetto positivo nella gestione del dolore causato da emicrania?
L’azione analgesica dell’agopuntura potrebbe dipendere da vari fattori tra cui un incremento di attività degli oppioidi endogeni, ossia le endorfine, del sistema serotoninergico e del cortisolo con effetto antalgico e antinfiammatorio. Per questo motivo molti professionisti ritengono che l’agopuntura possa rappresentare una valida alternativa alla terapia farmacologica. Magari non potrà curare il disturbo definitivamente, ma, in caso di pazienti allergici o di coloro che per la presenza di altre patologie, non possono assumere farmaci, potrebbe effettivamente ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi. L’impiego dell’agopuntura è particolarmente indicato in età pediatrica, in gravidanza e durante l’allattamento.