Una credenza ritiene che, quando due o più donne convivono per un determinato periodo di tempo, il ciclo mestruale si sincronizzi, fino a coincidere.
Che si tratti di madri e figlie o di coinquiline, ma anche di donne che lavorano insieme nello stesso ambiente, questo fenomeno sarà stato certamente notato.
Ma sarà vero? O si tratta di una semplice coincidenza?
Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Serena Del Zoppo, ginecologa e specialista all’interno del percorso ginecologico del servizio My Check Up in Humanitas Mater Domini e ginecologa in Humanitas Medical Care ad Arese.
FALSO
La convivenza tra donne della stessa famiglia, abitazione o luogo, non fa coincidere l’arrivo delle mestruazioni nello stesso periodo.
Uno dei primi studi a riguardo è nato negli anni ‘70 a opera della psicologa Martha McClintock, che analizzò il fenomeno in un piccolo gruppo di sue pazienti: effettivamente aveva notato che i tempi delle loro mestruazioni tendevano ad avvicinarsi di mese in mese.
Pubblicò poi la sua tesi sulla rivista Nature: parte del suo successo derivò, probabilmente, dall’ascesa del femminismo di quegli anni, in cui le donne erano particolarmente propense a ricercare alleanze e motivi di coesione. Ci furono altri studi che confermarono la sua tesi, ma tutti relativi a piccoli campioni di persone.
Bisognerà aspettare diversi anni per completare degli studi su scala più ampia: alcuni scienziati dell’Università di Oxford hanno condotto la medesima ricerca su un campione di 360 coppie di donne, che hanno vissuto a stretto contatto tra loro per più di tre mesi.
Lo studio ha dimostrato che in circa 3 casi su 4 i loro cicli mestruali erano tutt’altro che coincidenti, anzi tendevano a divergere.
Bisogna quindi fermarsi e accettare il fatto che la sincronizzazione dei cicli con le proprie colleghe, coinquiline o parenti non è altro che una coincidenza.