Sappiamo che il Coronavirus si trasmette attraverso le goccioline di saliva che, quando parliamo, starnutiamo o tossiamo, passano dalla persona infetta ad altre persone.
Come tanti altri virus, però, il COVID-19 può rimanere attivo per diverso tempo fuori dall’organismo, su alcuni materiali, tessuti e superfici.
Conoscere in quali posti il virus possa più facilmente sopravvivere è importante per provare a contrastare il contagio, pulendo correttamente alcuni insospettabili oggetti e superfici.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Elena Azzolini, medico della direzione sanitaria di Humanitas.
Il “contatto stretto”
Il virus può trasferirsi facilmente da un individuo all’altro (attraverso, come abbiamo detto, le goccioline di saliva) se questi si trovano a meno di 2 metri di distanza.
Tuttavia, se una persona infetta da COVID-19 starnutisce, le goccioline di saliva possono cadere a terra o sulle superfici intorno, o rimanere sospese nell’aria per poco tempo percorrendo una distanza generalmente breve.
È questo il motivo per cui si insiste tanto sull’evitare di stare a contatto con gli altri e di stare il più possibile a casa: i centri commerciali e i supermercati sono luoghi in cui il contagio è più probabile.
Quanto resiste il coronavirus sulle superfici contaminate?
Il virus depositato su una determinata superficie, come ad esempio le maniglie delle porte, può restare attivo per diverso tempo e, a sua volta, contagiare terzi.
In questi giorni sono molti i ricercatori che stanno studiando il funzionamento del virus, di cui ancora sappiamo troppo poco: tuttavia, abbiamo qualche dato certo che ci permetteranno di fare più attenzione.
Le superfici più esposte al contagio sono, oltre alle maniglie delle porte, i cellulari, le tastiere, le pulsantiere degli ascensori, i sostegni per aggrapparsi sui mezzi pubblici.
Un recente articolo, pubblicato sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine, mostra come il virus possa sopravvivere per tempi diversi in base al materiale su cui si deposita. L’arco temporale dipende dalle caratteristiche della superficie: ad esempio, quelle meno porose (come plastica e acciaio) assorbono meno facilmente le goccioline, che quindi restano attive.
- Plastica: fino a 72 ore
- Acciaio: fino a 72 ore
- Carta e cartone: fino a 24 ore
- Rame: fino a 4 ore
Il rischio diminuisce notevolmente con il passare delle ore, ma non si annulla se non dopo qualche giorno.
Come disinfettare le superfici?
I disinfettanti hanno la capacità di ridurre al minimo o di annullare la trasmissione dell’infezione da parte del virus.
Consigliamo quindi di prediligere prodotti disinfettanti che contengano alcol almeno al 75%, o prodotti a base di cloro all’1% (come ad esempio la candeggina).
Lavare spesso e bene le mani è comunque il metodo più valido per ridurre la contaminazione.
Lo studio citato
The New England Journal of Medicine, 2020. Aerosol and Surface Stability of SARS-CoV-2 as Compared with SARS-CoV-1.