Stai leggendo HIV, in Italia diminuisce il numero delle nuove diagnosi

Magazine

HIV, in Italia diminuisce il numero delle nuove diagnosi

04/12/2017

Meno diagnosi di HIV e di AIDS. In Italia nel 2016 è stato rilevato un lieve calo delle nuove infezioni da virus HIV-1 e delle nuove diagnosi di AIDS. Il calo, costante ma leggero negli ultimi anni, l’evoluzione della patologia in malattia cronica e le novità nelle terapie non devono assolutamente far abbassare la guardia nei confronti del virus. L’infezione da HIV-1 resta ancora una minaccia reale in particolare per le fasce più giovani della popolazione: «Poichè la prevenzione resta l’unica arma efficace contro la malattia, è doveroso incentivare le campagne sociali e di informazione nelle scuole da parte di tutti gli organi governativi e non. A partire dalle medie inferiori, quando i ragazzi si avviano verso la sessualità e hanno contatto hanno con le droghe e il mondo adulto al quale non sono preparati», sottolinea il professor Domenico Mavilio, docente dell’Università degli Studi di Milano e responsabile dell’Unità di Immunologia Clinica e Sperimentale di Humanitas.

Più diagnosi fra gli uomini

I dati, raccolti dall’Istituto superiore di Sanità, sono stati diffusi alla vigilia della Giornata mondiale contro l’AIDS che ricorre, come ogni anno, il Primo dicembre. In Italia, nel 2016, sono stati riportati 3.451 contagi da HIV-1, un numero suscettibile di variazione per eventuali ritardi di notifica. L’incidenza è pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti: tanto il numero di contagi quanto l’incidenza sono in flessione rispetto allo scorso anno per tutte le modalità di trasmissione del virus.

L’incidenza maggiore è stata registrata nella fascia d’età fra i 25 e i 29 anni. E se dal 2010, in entrambi i sessi con età superiore a 25 anni l’incidenza è in lieve diminuzione, si mantiene invece a un livello costante tra i 15 e i 24 anni.

La maggior parte delle nuove diagnosi è stata riscontrata nella popolazione di sesso maschile, sia eterosessuale che Msm, ovvero “maschi che fanno sesso con maschi”: in più di tre casi su quattro il contagio è avvenuto negli uomini. Tra le donne la quota di nuovi contagi è invece stabile. La trasmissione per via sessuale resta la principale: nel 2016 l’85,6% dei nuovi contagi è attribuibile a rapporti sessuali non protetti.

Diagnosi di HIV alla soglia dei 40 anni

Negli anni – riferiscono gli esperti – si osserva un aumento dell’età mediana alla diagnosi. Dal 1985, sopra i 15 anni di età, questo indicatore è passato dai 26 e 24 anni rispettivamente per maschi e femmine a 39 e 36 anni. Negli ultimi anni, invece, l’età mediana al momento della diagnosi è relativamente costante. Anche il numero delle nuove diagnosi di AIDS è in calo. Ad aumentare, invece, è la quota degli individui che ricevono la diagnosi pochi mesi dopo aver scoperto di essere sieropositivi.

Più coscienza dei rischi

Le questioni aperte riguardano la necessità di intensificare le azioni di prevenzione per i più giovani, laddove l’incidenza di nuove diagnosi è maggiore: «I nostri giovani sono svegli e pronti a recepire velocemente nuove tecnologie e conoscenze. Basterebbe solo che venissero informati sui veri rischi di contagio e cosa vuol dre contrarre l’infezione da HIV-1. Negli anni ’80 e ’90 – ricorda il professor Mavilio – quando i livelli di allarme erano molto alti, le scuole italiane organizzavano campagne con ogni mezzo di informazione (compresi fumetti per i più giovani) e corsi di educazione sessuale mirati alla prevenzione di questa malattia. Sui media vi erano in continuazione campagne informative su come proteggersi dal virus, sponsorizzate sia da agenzie governative che non governative».

«Oggi di tutto questo è rimasto ben poco e i più giovani non sono realmente motivati a prendere le dovute precauzioni perché non conoscono il problema e fortunatamente non vedono più gente morire di AIDS intorno a loro. Ma basterebbe alzare lo sguardo per capire immediatamente che questa loro consapevolezza è tanto falsa quanto pericolosa. Nell’era di Facebook, Twitter, migliaia di social media con un’informazione che corre frenetica e spesso superficiale, capita invece troppo spesso nei nostri ambulatori di dover incontrare ragazzi che si rendono conto troppo tardi di cosa significhi essere infettati da HIV-1 e di cosa li aspetta. Per non parlare della discriminazione causata dall’ignoranza di cui spesso è vittima chi contrae questa terribile malattia nella società moderna».

I rischi di diagnosi non tempestive

Uno dei problemi più urgenti resta quello delle diagnosi tardive delle infezioni da HIV-1: «Si tratta di un problema reale che semplicemente scaturisce dal fatto che non si pensa minimamente di avere contratto l’infezione perchè i sintomi sono troppo generici (febbre, diarrea, linfonodi gonfi, etc). Questi soggetti infetti, oltre a essere pericolosi per se stessi, lo sono per la società che li circonda perchè, a loro insaputa, hanno alte concentrazioni di virus sia nel sangue che nei liquidi seminali e li trasmettono a partner sieronegativi», risponde l’esperto.

«Questo problema si rileva soprattutto tra le generazioni più giovani, cioè tra i liceali e tra coloro che per la prima volta vengono a contatto con la sfera sessuale. Ma ha anche numeri preoccupanti nei trentenni e quarantenni. I recenti dati epidemiologici ci dicono, infatti, che continua a crescere la quota di nuove infezioni attribuibili a rapporti sessuali non protetti che costituiscono l’80,7% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 42,7% e Msm 38%). Bisogna porre un freno deciso a tutto questo e lo possiamo fare così come sta avvenendo nei Paesi in via di sviluppo come l’Africa dove, in proporzione, le campagne di informazione hanno invertito la tendenza e fatto diminuire il numero di nuove infezioni rispetto al passato. Ma anche là i numeri rimangono purtroppo altissimi», conclude il professor Mavilio.

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita