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Polpaccio, come riconoscere le lesioni muscolari?

10/11/2017

Il polpaccio è una struttura muscolare che riveste un ruolo molto importante sia nella locomozione che nelle attività di carico e, fra gli sportivi in particolar modo, è spesso oggetto di lesioni muscolari. In che modo è possibile riconoscere questi infortuni e come poterli prevenire? Ne parliamo con il dottor Piero Volpi, Responsabile di Ortopedia del ginocchio e traumatologia dello sport dell’ospedale Humanitas.

Sport come l’atletica, ad esempio il salto con l’asta, la corsa veloce e il mezzofondo, il calcio, il tennis e il ciclismo, fino al triathlon sono tutte discipline in cui gli infortuni al polpaccio sono molto frequenti. Una ricerca pubblicata su Clinics in sport medicines, durata cinque anni e realizzata su calciatori, ha indicato i gemelli tra i cinque muscoli più lesionati in assoluto, con il 12% di tutte le lesioni muscolari rilevate.

I tipi di lesione

È possibile distinguere tre gradi di lesione muscolare più un “grado zero”, «ovvero un tipo di infortunio in cui è assente la lesione delle fibre muscolari e si è in presenza di una semplice contrattura, di un affaticamento muscolare», ricorda il dottor Volpi. «Le lesioni di grado uno, due e tre dipendono invece dall’entità della lesione, dalla quantità di fibre muscolari lesionate. Il grado tre è quello cui volgarmente ci si riferisce come strappo muscolare».

Per rilevare con precisione l’infortunio è importante partire dal colloquio con il paziente «che fornirà informazioni preziose sul momento in cui avrà avvertito dolore, il tipo di attività fisica svolta e il movimento che probabilmente l’avrà causato. Dopo di che – continua lo specialista – sarà necessaria la valutazione clinica del paziente, ad esempio per valutare l’entità del gonfiore. L’esame strumentale, in prevalenza un’ecografia, sarà infine necessario per la diagnosi».

Il dolore associato alla lesione muscolare del polpaccio può essere sarà diverso a seconda del tipo di infortunio: «Se acuto e trafittivo sarà associato maggiormente a una lesione del muscolo gemello mediale, meno frequente del soleo o del gemello laterale; un dolore che invece si manifesta più lentamente è tipico di una contrattura, con il muscolo che viene sollecitato da uno sforzo eccessivo senza però danneggiare le fibre muscolari. Diverso poi è il dolore crampiforme che si risolve in tempi brevissimi con lo stretching e può associarsi anche a disidratazione e carenza di elettroliti».

Cosa fare?

La prima cosa da fare è interrompere l’attività fisica: «In presenza di dolore bisogna fermarsi, riposarsi e rivolgersi al medico se il dolore persisterà. Come trattamento immediato si può applicare del ghiaccio a intervalli regolari più volte nella giornata. La terapia dipenderà dal grado di lesione: l’infortunio potrà risolversi semplicemente con il riposo e l’applicazione del ghiaccio, altre volte invece sarà necessaria la fisioterapia per migliorare forza ed elasticità muscolare prima di poter riprendere dopo 15-20 giorni l’attività sportiva».

 

 

Per tutelare il polpaccio, invece, cosa si può fare? «Sicuramente è bene sapere che lo sport va fatto in regime di sicurezza, ad esempio su terreni in buone condizioni e indossando calzature adeguate al tipo di sport scelto. È fondamentale il riscaldamento con esercizi di stretching e mobilizzazione articolare; se necessario è bene ridurre il sovrappeso. Prima di concentrarsi su sport di carico è bene perdere i chili in eccesso con sport di scarico come il ciclismo o il nuoto o anche andando in palestra, senza dimenticare di seguire sempre una dieta equilibrata», conclude il dottor Volpi.

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