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Cuore e sistema cardiovascolare

Obesità, un buon metabolismo non esclude il rischio cardiovascolare

19/10/2017

Chi è obeso ma “metabolicamente sano” ha un rischio di ictus, malattia coronarica e scompenso cardiaco maggiore delle persone normopeso. A concludere così è una ricerca realizzata dalla University of Birmingham (Regno Unito) su dati relativi a 3,5 milioni di adulti e pubblicata su Journal of the American College of Cardiology: «Non si può parlare di “obesità sana” o di “fat and fit”, ovvero di individui con peso corporeo extra ma comunque in salute. Pur in presenza di un profilo metabolico salutare il rischio cardiovascolare comunque è considerevole.

I ricercatori hanno diviso la popolazione esaminata in diversi gruppi in base all’Indice di Massa corporea (Imc) e alla presenza/assenza di tre alterazioni del metabolismo: diabete, iperlipidemia, ipertensione. A ciascuna alterazione hanno associato un diverso punteggio, da zero a tre. Chi aveva totalizzato zero punti era un obeso metabolicamente sano.

Questo gruppo è stato messo a confronto con i soggetti normopeso per valutare il rischio di sviluppare malattia coronarica, attacco ischemico transitorio o ictus, insufficienza cardiaca e malattia vascolare periferica. Rispetto a chi aveva un Imc nella norma, gli obesi metabolicamente sani avevano comunque un rischio maggiore del 50% di malattia coronarica; del 7% di ictus o “mini-ictus”, e il doppio di scompenso cardiaco.

Approfondiamo l’argomento con gli specialisti di Humanitas.

Il peso in eccesso è un elemento di rischio

Inoltre il rischio di eventi avversi aumentava all’aumentare dei fattori di rischio. Con tutti e tre il rischio di malattia coronarica era 2,6 volte quello dei soggetti normopeso e quello di ictus di quasi il 60%. Si tratta di evidenze scientifiche che consolidano l’importanza del controllo del peso corporeo e della necessità di perdere i chili extra per preservare la salute del sistema cardiocerebrovascolare.

L’obesità in sé rappresenta un fattore di rischio e se a questa si associano l’ipertensione, il diabete o l’ipercolesterolemia ecco che il rischio aumenta. La compresenza di obesità e alterazioni del metabolismo è molto probabile per gli obesi adulti dopo i quarant’anni, ma anche gli obesi giovani devono comunque prestare attenzione alla propria salute. E tutte le campagne di sensibilizzazione relative a questi aspetti si rivolgono proprio alla popolazione giovanile per prevenire i rischi associati all’obesità.

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