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Dieta povera di sale, meno volte in bagno di notte?

06/04/2017

Per evitare di alzarsi di notte per andare in bagno potrebbe essere utile limitare il consumo di sale. Un consumo elevato di sale nell’alimentazione è stato infatti associato a una maggiore frequenza di minzione notturna: contenerlo potrebbe far dormire più serenamente chi è affetto da nicturia, ovvero chi ha necessità di urinare diverse volte di notte.

Un ricercatore dell’Università di Nagasaki (Giappone) ha presentato uno studio all’ultimo congresso della Società europea di Urologia in cui ha correlato il consumo di sale alla nicturia, una condizione piuttosto frequente nelle persone sopra i 60 anni di età che ha un notevole impatto sulla qualità di vita interrompendo la continuità del sonno. Per questa ricerca sono stati presi in esame 321 uomini e donne che seguivano una dieta ad alto apporto di sale e che soffrivano di disturbi del sonno. Sono stati seguiti per 12 settimane dopo aver ricevuto dei consigli per la riduzione del consumo di sale. In questo periodo sono stati misurati i valori di alcuni marcatori associati all’introito di sale.

(Per approfondire leggi qui: Sale, con il 10% in meno si salverebbero 6 milioni di anni di vita)

Dei partecipanti in 223 sono stati in grado di ridurre l’apporto di sale da 10,7 a 8 grammi al giorno. Tra questi la frequenza media della minzione notturna è scesa da 2,3 a 1,4 volte per notte. Di contro, 98 soggetti hanno aumentato l’introito da 9,6 a 11 grammi di sale al giorno. A fronte di questo il bisogno di urinare nottetempo è salito da 2,3 a 2,7 volte a notte. Inoltre, con la riduzione dell’apporto di sale, scendeva anche il bisogno di urinare di giorno e migliorava la qualità di vita associata a una minore nicturia.

In ogni caso è necessario confermare i dati con uno studio condotto su una popolazione più vasta, come ricorda anche il dottor Giovanni Lughezzani, urologo di Humanitas: «Le conclusioni dello studio sono senz’altro plausibili per quanto effettuato su una popolazione asiatica; necessitano pertanto di validazione in altre popolazione (ad esempio caucasica) con diverse abitudini alimentari. Inoltre si tratta di dati raccolti retrospettivamente, quindi necessitano di conferma nell’ambito di studi prospettici».

(Per approfondire leggi qui: Incontinenza? Sfatiamo i tabù)

Cosa può causare nicturia e che rapporto c’è con le abitudini alimentari?

«La nicturia è un problema legato all’invecchiamento in quanto l’organismo diventa progressivamente meno capace di gestire l’eccesso di sali introdotti con la dieta. È inoltre un problema frequente nella popolazione adulta maschile nella quale si verifica un progressivo ingrossamento della prostata con conseguenti alterazioni della funzionalità vescicale. Altre possibili cause della nicturia che vanno sempre indagate ed escluse sono il diabete mellito e l’ipertensione. Sicuramente alimenti ad elevato contenuto di sale, come ad esempio insaccati o snack salati, vanno consumati con estrema moderazione».

Cos’altro si può fare per contenere la frequenza della minzione notturna?

«Oltre a limitare l’introito quotidiano di sale, si può considerare di ridurre l’assunzione dei liquidi nelle ore serali, promuovendone invece il consumo durante la mattina ed il primo pomeriggio», conclude lo specialista.

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