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Pokémon Go, le parole più googlate nel 2016. Ma dall’app scarsi benefici per la salute

14/12/2016

Nel 2016 i termini più cercati su Google Italia sono stati “Pokémon Go”, seguiti dalle Olimpiadi di Rio e dagli Europei di calcio. In estate l’app era diventata il fenomeno del momento con centinaia di migliaia di download per poter dare la caccia ai mostriciattoli del famoso videogame giapponese. Il dato di Google si riferisce alle ricerche che hanno registrato il traffico maggiore dal 1 gennaio al 7 dicembre 2016.

Grazie alla realtà aumentata Pokémon Go permette ai suoi utenti, grandi e meno grandi, nostalgici e fanatici delle nuove tecnologie, di acchiappare i Pokémon disseminati nelle strade del luogo in cui ci si trova. Di fronte al dilagare del fenomeno qualcuno ha cercato di vedere i lati positivi e le ricadute sul benessere di chi non riusciva a staccare gli occhi dall’app: almeno “costringe” le persone a uscire di casa e a fare un po’ di movimento, hanno pensato in tanti. Ora uno studio pubblicato su British Medical Journal smentisce quest’idea: l’utilizzo di Pokémon Go è associato a un modesto aumento del numero di passi fatti quotidianamente. L’associazione, inoltre, si è rivelata di breve durata.

(Per approfondire leggi qui: “Attività fisica, in mancanza di tempo meglio breve e intensa”, vero o falso?)

Dopo sei settimane il livello di attività fisica era quello precedente il download di Pokémon Go

Un team della Harvard University di Boston (Stati Uniti) ha provato a valutare quale effetto potesse avere giocare a Pokémon Go sul numero dei passi compiuti dagli utenti fino a sei settimane dal download. Ne sono stati coinvolti 560 e i loro dati sono stati messi a confronto con quelli di circa 600 non utilizzatori, sempre tra 18 e 35 anni d’età. In media i giocatori hanno eseguito 955 passi in più nella prima settimana. Un risultato piuttosto scarso se confrontato con i 2mila e 500 passi richiesti dagli interventi pensati per aumentare l’attività fisica, fanno sapere i ricercatori. Dopo la prima settimana il numero dei passi in più imputabili all’utilizzo di Pokémon Go è poi scemato fino a tornare ai livelli precedenti l’installazione dell’app.

Anche se Pokémon Go è riuscito a far uscire di casa i sedentari e gli amanti dei videogiochi, è errato credere che sia un gioco che promuove l’attività fisica. Non c’è dubbio che uscire per cercare i Pokémon sia meglio che restare in casa, ma l’attività fisica che fa fare Pokémon Go non è sufficiente. Inoltre è pericoloso pensare che l’attività di cercare i mostriciattoli possa sostituire l’attività fisica vera e propria e motivare le persone a farne di più, sottolineano i professionisti di Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Attività fisica, 10mila passi al giorno l’obiettivo da centrare?)

Pur volendo parlare di contrasto alla sedentarietà grazie a Pokémon Go, il movimento che comporta non è dunque comparabile all’attività fisica davvero vantaggiosa per il benessere generale. Per ottenere benefici dall’attività fisica, la camminata dovrebbe essere almeno a passo veloce e senza pause frequenti.

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