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Ebola, Zika e antibiotico-resistenza, il 2016 tra crisi internazionali e traguardi

21/12/2016

Nel 2016 l’Assemblea generale dell’Onu è tornata a occuparsi di salute. I rappresentanti degli Stati membri hanno discusso di antibiotico-resistenza e dei rischi che comporta. È la quarta volta che l’organo delle Nazioni Unite affrontano argomenti legati alla salute pubblica dopo Ebola, HIV e malattie non trasmissibili. La resistenza agli antibiotici è ormai considerata da tutti gli esperti e dalle istituzioni internazionali come una delle principali minacce per il Pianeta.

Per colpa della resistenza a questi farmaci sviluppata da microrganismi patogeni, infezioni comuni e potenzialmente letali come la polmonite, la gonorrea, la tubercolosi e la malaria stanno diventando sempre più intrattabili. Potrebbe diventare più rischioso anche praticare semplici interventi chirurgici o eseguire trattamenti come la chemioterapia. Le stime del Review on Antimicrobial Resistance prevedono che nel 2050 l’antibiotico-resistenza causerà più decessi del cancro.

Per lo smog 3 milioni di morti all’anno

Ma nell’anno che sta per concludersi ha tenuto banco anche il tema dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici e del loro impatto sulla salute. L’Oms-Organizzazione mondiale della Sanità ha aggiornato i suoi dati confermando come oltre il 90% della popolazione mondiale viva in luoghi dove la qualità dell’aria eccede i limiti di sicurezza. Ogni anno l’inquinamento atmosferico causa circa 3 milioni di morti.

(Per approfondire leggi qui: Oms, livelli d’inquinamento in città aumentati dell’8%)

Al tema del cambiamento climatico potrebbe essere correlata anche una delle emergenze affrontate nel 2016 a livello mondiale: l’epidemia di contagi da Zika virus. Per il riscaldamento globale, dice l’American College of Physicians, nei prossimi anni potrebbe esserci un aumento dei casi di patologie associate a questo fenomeno come le infezioni trasmesse dalle zanzare-vettore, ad esempio la febbre dengue, la chikungunya e l’infezione da virus Zika. Con l’aumento delle temperature le zanzare potrebbero infatti trovare l’ambiente ideale per riprodursi anche in altre zone del Pianeta.

L’epidemia di Zika ha impegnato per molti mesi del 2016 le autorità internazionali, dal Brasile agli Stati Uniti al Sud Est asiatico. Solo a novembre l’Oms ha dichiarato la fine dell’emergenza. L’infezione dovuta al virus, e le sue conseguenze, ovvero i casi di microcefalia e le altre patologie neurologiche associate, non costituiscano più una “emergenza per la salute pubblica di interesse internazionale”. Pochi mesi prima, a marzo, sempre l’Oms aveva confermato la Guinea, la Liberia e la Sierra Leone Paesi “Ebola free”: il focolaio originario dell’epidemia si era ormai spento.

L’Europa è malaria-free

Gli altri traguardi raggiunti nel contrasto alle malattie infettive hanno interessato singoli continenti. L’Europa è stata ad esempio dichiarata libera dalla malaria, nelle due Americhe è stata certificata l’interruzione della trasmissione locale del virus responsabile del morbillo, mentre in Australia l’AIDS è stata messa all’angolo.

(Per approfondire leggi qui: Oms, le due Americhe sono libere dal morbillo)

L’HIV e l’AIDS continuano però a rappresentare una sfida per tutta la comunità mondiale. Nel 2016 si sono fatti piccoli passi avanti nella ricerca sul vaccino: in Sud Africa il National Institute of Allergy and Infectious Diseases statunitense ha lanciato un nuovo studio coinvolgendo 5mila e 400 individui per testare l’efficacia dell’unico candidato di vaccino che abbia mostrato una qualche forma di protezione contro il virus.

Un anticorpo contro le placche dell’Alzheimer

Il potenziale del sistema immunitario è stato sfruttato con risultati incoraggianti anche per il trattamento di due patologie largamente diffuse: la malattia di Alzheimer e il cancro. Nel primo caso, a settembre, è stato pubblicato su Nature uno studio che ha dimostrato l’efficacia di un anticorpo monoclonale capace di distruggere gli aggregati di proteine tossiche tipici della patologia. Lo studio, dell’Università di Zurigo, ha testato la sicurezza del farmaco gettando le basi per ulteriori ricerche.

(Per approfondire leggi qui: Alzheimer, dalla ricerca un anticorpo che distrugge le placche nel cervello)

Nel secondo caso l’immunoterapia per il trattamento dei tumori ha centrato alcuni traguardi. All’ultimo congresso della American Association for the Advancement for Science, lo scorso febbraio, sono stati presentati i risultati del trattamento della leucemia acuta grazie a particolari linfociti T trasformati con l’editing genetico. Sulla rivista New England Journal of Medicine è apparso invece uno studio che ha documentato l’efficacia di un farmaco immunoterapico presentato al congresso della European Society for Medical Oncology per il trattamento dei tumori testa-collo, più efficace della chemioterapia e potenzialmente utilizzabile, insieme a un altro farmaco, anche per il trattamento del tumore al rene.

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