Stai leggendo Tumore al seno, una dieta antinfiammatoria contro il rischio cardiovascolare?

Magazine

Tumore al seno, una dieta antinfiammatoria contro il rischio cardiovascolare?

07/12/2016

Dopo una diagnosi di tumore al seno sarebbe utile seguire una dieta ricca di alimenti dalle proprietà antinfiammatorie per proteggere la salute del cuore. In questo modo la mortalità specifica per malattie cardiovascolari scenderebbe in maniera significativa. Lo suggerisce uno studio realizzato dalla University of South Carolina (Stati Uniti) e presentato all’ultimo congresso dell’Airc, l’American Institute for Cancer Research (la ricerca non è stata ancora pubblicata su una rivista scientifica).

Si tratta di un dato importante, sottolinea una ricercatrice, dal momento che le donne sopravvissute a una diagnosi di tumore al seno corrono un rischio cardiovascolare maggiore. Le malattie cardiache rappresentano inoltre la prima causa di mortalità per questa popolazione di pazienti, aggiunge.

Nello studio sono state coinvolte 2150 donne sopravvissute a una diagnosi di tumore al seno. Ciascuna ha riferito, in media un anno e mezzo dopo la diagnosi, le proprie abitudini alimentari. Le pazienti sono state così divise in quattro gruppi sulla base delle diete seguite: dalla più alla meno “antinfiammatoria”.

Una dieta ricca di grassi saturi favorisce l’obesità

Dall’analisi è emerso che le donne che seguivano la dieta più “antinfiammatoria” tendevano a consumare meno grassi saturi e più grassi polinsaturi, più frutta e verdura ricca in flavonoidi, più fibre e antiossidanti, derivanti soprattutto da zenzero, aglio e tè verde. Al polo opposto, invece, era maggiore il consumo di cereali raffinati, grassi saturi e cibi ricchi di colesterolo, con un apporto più scarso di antiossidanti e nutrienti.

(Per approfondire leggi qui: Dieta mediterranea, grassi “buoni” amici di linea e salute)

Incrociando questi indicatori con i dati sulla mortalità da secondo tumore o da malattia cardiovascolare (dopo poco più di 13 anni in media) s’è visto come le donne che avevano seguito la dieta più “antinfiammatoria” aveva il 56% di meno del rischio di morire per malattia cardiovascolare rispetto alle seguaci delle diete più “infiammatorie”. L’associazione restava valida dopo aver corretto i dati dall’influenza di fattori come età, l’Indice di massa corporea e i livelli di attività fisica. I ricercatori, infine, non hanno riscontrato nessun link tra consumo di cibi dalle proprietà antinfiammatorie e la mortalità specifica da tumore al seno.

«Una dieta ricca di grassi saturi e colesterolo, cereali raffinati e scarsa in alimenti di origine vegetale è un fattore predisponente all’obesità al diabete e quindi anche alle malattie cardiovascolari indipendentemente dal fatto che si tratti di donne con tumore al seno», aggiunge la dottoressa Manuela Pastore, dietista dell’ospedale Humanitas. «È abbastanza frequente il riscontro di un aumento ponderale dopo un tumore alla mammella anche come conseguenza delle terapie prescritte. Combattere sovrappeso e obesità con un’alimentazione equilibrata e variata, ricca di alimenti di origine vegetale, permette di contenere l’aumento di peso e il giusto apporto di sostanze antiossidanti».

Ecco i consigli per una buona dieta:

  • «Consumare la verdura ad ogni pasto e un paio di porzioni di frutta al giorno per garantirsi il giusto apporto di carotenoidi, e flavonoidi. Sono raccomandati inoltre ortaggi di questa stagione come le crucifere: cavoli, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, broccoli, rucola, ravanelli e rape contengono sostanze che agiscono positivamente nei confronti del metabolismo degli ormoni»;
  • «Sono consigliati cereali integrali come riso, orzo, farro, quinoa, kamut, grano saraceno»;
  • «L’apporto proteico è molto importante, occorre privilegiare il pesce rispetto ad altre fonti di proteine animali, perché contiene una quota superiore di omega 3 e pochi acidi grassi saturi. Il pesce da preferire è quello che proviene dai nostri mari: sgombro, alici, merluzzo, orata, branzino, cernia, triglia. Anche il pollame, pur non di allevamento, può essere un’ottima fonte proteica; da limitare invece carne rossa e soprattutto quella lavorata»;

(Per approfondire leggi qui: Colesterolo alto? Verdura, cereali integrali e pesce i farmaci “naturali”)

  • «Utilizzare olio extravergine d’oliva ed eliminare gli oli di semi perché hanno un profilo lipidico sbilanciato e una ridotta quantità di vitamina E. Consumare frutta secca e semi per avere il giusto equilibrio di omega 3 e omega 6 che consente la produzione di prostaglandine con attività antiinfiammatoria»;
  • «Prendere l’abitudine ad utilizzare spezie con potere antiossidante: curcuma e zenzero in primis. Da evitare invece gli alimenti industriali contenenti oli vegetali e grassi non nobili».

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita