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Intestino: olio d’oliva e frutti rossi contro le infiammazioni.

17/10/2016

Frutti rossi come mirtilli, ciliegie e fragole, e poi olio d’oliva e curcuma. Sono questi i “farmaci naturali” per proteggere l’intestino. Ci sono tante sostanze contenute negli alimenti che hanno un forte potere antinfiammatorio, a cominciare dall’olio d’oliva, protagonista dell’alimentazione di tipo mediterraneo.

Oltre a questo anche la curcuma o i frutti rossi. Questi ultimi contengono flavonoidi o i polifenoli che hanno non solo una capacità antiossidante ma inibiscono anche l’attecchimento di alcuni ceppi di batteri della flora intestinale che possono essere un po’ più dannosi.

La Dieta mediterranea resta protagonista, con l’influenza di altre tradizioni culinarie, basti pensare alla curcuma molto usata in altri Paesi. Questa può essere introdotta nella dieta a volte anche al posto del sale: togliamo un po’ di salato aumentando così le proprietà funzionali degli alimenti.

Ma perché i frutti rossi sono così preziosi per la salute dell’intestino?

I frutti rossi e frutti di bosco (more, lamponi, mirtilli, ribes rosso e nero) devono le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti alla presenza di polifenoli, cioè particolari sostanze particolarmente attive nel combattere l’infiammazione delle cellule e dei tessuti dell’organismo. Proprio l’infiammazione è chiamata in causa quando si cerca il responsabile di molti dei disturbi dell’intestino tra cui la colite. Tuttavia sono necessari studi più approfonditi sugli effetti dell’assunzione dei frutti rossi sull’infiammazione intestinale, come per esempio la quantità da assumere per prevenirla e ridurre il rischio di colite.

E’ certo che i frutti rossi prevengono l’adesione alle pareti dell’intestino di alcuni ceppi patogeni di un pericoloso batterio, l’Escherichia coli, normalmente presente in  forma innocua della nostra flora intestinale. Alcune forme di questo batterio però, se ingerito con cibo o acqua contaminati, può dar luogo a infezioni dell’intestino con disturbi di diversa gravità simili alla colite. Una volta raggiunto il tratto gastrointestinale, l’E. coli aderisce alle cellule della parete dell’intestino e produce una tossina che provoca crampi addominali, diarrea con sangue e vomito.

 

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