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Ictus, giocare a carte o a domino può aiutare nella riabilitazione

07/07/2016

Anche semplici attività come giocare a carte o lanciare delle palle di spugna in un canestro possono aiutare a recuperare le abilità dopo un ictus. Allo stesso modo sono efficaci i giochi virtuali. È la conclusione di uno studio pubblicato su Lancet Neurology e realizzato da ricercatori del St. Michael’s Hospital di Toronto (Canada).

Allo studio hanno partecipato dei pazienti di 14 centri di riabilitazione divisi in due gruppi. A ciascuno, accanto alla tradizionale terapia riabilitativa, è stato assegnato un particolare compito: portare a termine 10 sessioni da un’ora l’una di attività ricreative come giocare a carte o a domino, ovvero uno stesso numero di sessioni di pari durata dedicate invece a giochi con realtà virtuale.

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Al termine di queste attività i pazienti di entrambi i gruppi hanno beneficiato di un miglioramento nelle prestazioni motorie: gli indici segnavano un +30% dopo due settimane e un +40% dopo quattro settimane.

Ma, come riferiscono i ricercatori, tra i pazienti non sono state registrate variazioni significative in termini di forza, destrezza, abilità motorie di base e qualità della vita. Piuttosto che fare affidamento a tecniche moderne con l’ausilio della tecnologia, si può condurre una buona riabilitazione anche sfruttando semplici attività ricreative, a basso costo e ampiamente accessibili per recuperare dai danni causati dall’ictus. Una strategia, concludono gli autori, che può essere indicata per tutte quelle persone che non possono frequentare di persona un centro riabilitativo.

Giochi come attività riabilitative da fare a casa per i pazienti colpiti da ictus

«Sono esercizi che si basano sulla ripetitività dei gesti e sulla manualità. A tal fine possono essere utili tanto attività anche ludiche e ricreative, come suggerisce la ricerca in oggetto, quanto delle attività che richiedono l’uso di dispositivi tecnologici», spiega la dottoressa Simona Marcheselli, responsabile dell’Unità operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit dell’ospedale Humanitas.

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«Altri studi hanno dimostrato ad esempio che i tablet possono aiutare nella riabilitazione e nel recupero funzionale di un paziente colpito da ictus, con l’ulteriore vantaggio – conclude la specialista – di poter eseguire questi esercizi a distanza. Sebbene in un primo momento sia indispensabile impostare la riabilitazione in ambulatorio o comunque con la presenza di personale medico, il paziente, in alcuni casi, può portare avanti il percorso riabilitativo anche a casa».

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