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Prevenzione

Ictus, tra i 10 fattori di rischio anche lo smog: è dannoso come il fumo

21/06/2016

L’inquinamento ambientale, sia atmosferico che domestico, è uno dei principali fattori di rischio di ictus. Circa un terzo dei casi di ictus cerebrale registrati nel mondo nel 2013 sarebbe associato allo smog, suggerisce uno studio realizzato da un ricercatore della Auckland University of Technology (Nuova Zelanda) pubblicato su Lancet Neurology.

I ricercatori hanno analizzato i dati relativi ai casi di ictus e ai fattori di rischio (17 in tutto) tra il 1990 e il 2013 relativamente a 188 Paesi. Ebbene dei 15 milioni di casi di ictus registrati annualmente, secondo le stime, il 90% è associato a fattori di rischio modificabili. Di questi circa il 75% associato agli stili di vita: pertanto il ¾ degli ictus cerebrali sarebbe prevenibile seguendo abitudini corrette.

I primi dieci fattori di rischio di ictus sono:

  • ipertensione
  • dieta con uno scarso consumo di frutta
  • Indice di massa corporea alto
  • dieta ricca di sodio
  • fumo di sigaretta
  • dieta a basso consumo di verdura

(Per approfondire leggi qui: Ictus, ecco il menù per la prevenzione: agrumi, verdura e olio d’oliva)

  • inquinamento atmosferico
  • inquinamento domestico da combustibili solidi
  • dieta povera in cereali integrali
  • alti valori di zucchero nel sangue

Nel 2013 circa il 17% dei casi di ictus è attribuibile all’inquinamento atmosferico: una quota di poco inferiore al fumo (20,7%). Se l’inquinamento domestico è un importante fattore di rischio nei Paesi in via di sviluppo, in quelli sviluppati pesano di più smog, fumo, ipertensione, dieta poco equilibrata e scarsa attività fisica.

La relazione tra smog e ictus è ormai acclarata

«L’associazione tra l’ictus cerebrale e l’inquinamento atmosferico è stata confermata da diversi studi condotti in aree urbane ed extraurbane. Lo smog è un fattore di rischio ictus per via dell’immissione in circolo delle polveri sottili nel sistema cardiocerebrovascolare», ricorda la dottoressa Simona Marcheselli, responsabile dell’Unità operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit dell’ospedale Humanitas.

Tra i fattori di rischio il fumo passivo ha ridotto la sua area d’influenza, soprattutto nei Paesi a medio e alto reddito, mentre un alto consumo di bevande zuccherate ha acquisito un peso maggiore: «Gli alti valori della glicemia sono associati al diabete che può determinare dei danni vascolari alle arterie e alle arteriole aumentando il rischio di ictus cerebrale».

Pertanto la prevenzione dell’ictus si fa controllando questi fattori di rischio ed evitando stili di vita non sani: «I consigli sono di seguire una dieta con un alto apporto di frutta, verdura, cereali integrali e a basso contenuto di sale; di mantenere una vita attiva; di non fumare e non fare uso di sostanze stupefacenti e di contenere di molto il consumo di alcolici», conclude la dottoressa.

(Per approfondire leggi qui: Ictus: cause, fattori di rischio e terapie al centro della ricerca)

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