Vaccini, in Lombardia bimbi all’asilo solo se vaccinati?

Lombardia ed Emilia Romagna potrebbero fare da apripista nel rendere le vaccinazioni obbligatorie per l’iscrizione all’asilo. La proposta, che arriva in un momento in cui il tema vaccinazioni è molto sentito e le coperture vaccinali sono in calo, ha raccolto anche il consenso del ministro della Salute. “Una decisione che preso la Regione e non mi sento di condannare”, ha detto Beatrice Lorenzin riferendosi all’Emilia Romagna.

In Lombardia è partita la raccolta firme per un progetto di legge trasversale in Consiglio regionale. Lo scopo è rendere obbligatorie per l’iscrizione agli asili nidi pubblici e privati accreditati le vaccinazioni pediatriche (poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae, morbillo, rosolia e parotite). I Comuni dovrebbero verificare che i bambini siano in regola con le vaccinazioni obbligatorie pena la mancata iscrizione.

(Per approfondire leggi qui: Vaccini, in calo le coperture in età pediatrica)

Pochi giorni fa si è tornato a parlare di vaccinazioni e obbligatorietà dopo che, nella trasmissione “Virus”, il dj Red Ronnie aveva duramente attaccato i vaccini. La reazione sui social network non si è fatta attendere criticando le parole dell’ospite del programma. La delegittimazione dei vaccini dura ormai da qualche anno con la diffusione del movimento Anti vax e la circolazione di “bufale” in Rete.

Coperture vaccinali sotto soglia di sicurezza

Questa delegittimazione si è concretizzata con un calo delle vaccinazioni certificato dal ministero della Salute: tra i bambini nati nel 2012 le coperture vaccinali nazionali contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B e pertosse sono sotto la soglia minima di sicurezza del 95%. La stessa tendenza al ribasso è stata registrata anche per la prima e la seconda dose del vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia. Anche Emilia e Lombardia sono state investite, in misura diversa, da questi cali nelle coperture vaccinali. “C’è un rischio, per i bambini che vanno all’asilo e alla materna, di poter riscontrare importanti malattie perché c’è un buco vaccinale molto grande”, ha evidenziato il ministro Lorenzin.

Cosa fare per invertire la tendenza? Responsabilizzare i genitori o disporre obblighi di legge? “Le istituzioni, a tutela della salute pubblica, offrono il vaccino gratuitamente ma si prendono anche la responsabilità di far fronte a eventuali danni (rarissimi). Ai genitori dovrebbe essere richiesta la stessa assunzione di responsabilità: chi rifiuta il vaccino per i figli dovrebbe poi pagare, di tasca propria, i costi di farmaci e ospedalizzazioni, in caso di malattia”, si legge in un editoriale sul Corriere della Sera.

(Per approfondire leggi qui: Vaccino morbillo, parotite e rosolia: copertura ancora in calo)

Redazione Humanitas Salute: