Il sorriso della speranza, la storia di Manuel

All’ospedale Humanitas il piccolo Manuel lo conoscono in tanti. E tutti hanno preso a cuore la sua storia. Manuel è un bambino di 8 anni in cura presso l’ospedale milanese dal 2010. È affetto da una rara condizione genetica che impedisce i movimenti perché mina le articolazioni. Ma grazie al professor Nicola Portinaro, direttore della Cattedra di Ortopedia e Traumatologia dell’università Statale di Milano e responsabile dell’Unità operativa di Ortopedia Pediatrica di Humanitas, Manuel ha cominciato a camminare.

Al suo fianco i suoi due angeli custodi, papà Pietro e mamma Nicoletta, una forza di volontà incredibile e la voglia di vedere Manuel muoversi in un modo il più possibile naturale. La malattia che gli è stata diagnosticata alla nascita è l’artrogriposi congenita multipla, caratterizzata dall’irrigidimento o dall’anchilosi di almeno due diverse articolazioni, dai piedi alle mani, dalle anche alle ginocchia. Manuel non parla e non deglutisce.

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Da quando è venuto al mondo è iniziato un pellegrinaggio continuo che ha portato i suoi genitori a rivolgersi a diversi centri, in Italia e in Europa: «Siamo andati anche a Basilea, in Svizzera, per incontrare questo luminare della medicina che però non ci è stato di aiuto. Prima aveva detto che avrebbe operato Manuel e poi, consultando la cartella clinica di nostro figlio, ha fatto marcia indietro», racconta Pietro Rizzo.

Da Humanitas assistenza, aiuto e affetto per Manuel e la sua famiglia

Da allora però il peggio è passato. Pietro e Nicoletta hanno infatti conosciuto il professor Portinaro. «Non smetteremo mai di ringraziarlo e con lui tutto l’ospedale Humanitas. Il professore si è dimostrato molto sensibile, interessandosi in prima persona alla situazione di Manuel. E poi ha fatto dei veri e propri miracoli, operandolo sia alle anche che ai piedi: se oggi Manuel può camminare è solo grazie a lui. L’ospedale, inoltre, ci ha agevolato in maniera incredibile», dice ancora papà Pietro ricordando i momenti difficili, soprattutto dal punto di vista economico, che assieme alla moglie ha dovuto affrontare e superare.

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Per aiutarli a superare dei momenti delicati è intervenuta tutta la provincia di Treviso, di cui è originaria la famiglia di Manuel. La sua storia ha infatti commosso tanto i suoi cittadini quanto le istituzioni che non hanno mai fatto mancare la solidarietà e il supporto al bambino. Ma il motore principale che permette a Pietro e Nicoletta di andare avanti è lo stesso Manuel: «Nonostante i suoi pochi anni passati tra interventi e riabilitazione, non ha mai smesso di sorridere. Come dicono le sue maestre è l’unico bambino a entrare in classe con il sorriso. A scuola è bravissimo e ha una memoria di ferro».

Il suo sorriso e i suoi occhi blu non smetteranno di illuminarne il volto e di contagiare il personale di Humanitas. Con l’ospedale il rapporto andrà avanti anche perché, probabilmente, Manuel dovrà essere rioperato per assicurargli uno sviluppo più armonioso, crescendo.

Redazione Humanitas Salute: