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Atena Donna onlus, cultura della prevenzione

04/03/2015

Un percorso di volontariato sanitario in giro per le zone più popolari della Capitale. Obiettivo: avvicinarsi a quelle donne che più di tutte hanno bisogno di aiuto e che spesso non possono permettersi cure e visite specialistiche approfondite.

Tutto questo è Atena Donna, la Onlus nata per diffondere la cultura della prevenzione al fine di educare la donna ai temi della salute per consentire un’efficace azione di contrasto rispetto all’insorgere di specifiche e gravi patologie. In che modo? Ogni mese è dedicato a un argomento affrontato da un professionista diverso e da una giornalista del comitato promotore che lo intervista. In questo modo è possibile raggiungere tutte quelle donne più bisognose di attenzione come quelle sole, anziane, separate e spesso con difficoltà economiche.

A dirigere la Fondazione il professore di Neurochirurgia presso Humanitas di Milano Giulio Maira, coadiuvato dalla vice presidente Carla Vittoria Cacace, cui abbiamo chiesto alcune curiosità sulla Fondazione.

Partiamo dall’inizio. Da dov’è nato il nome della Fondazione?

«Il nome Atena è dovuto al collegamento tra la Neurochirurgia e la dea greca che, secondo la mitologia, Zeus generò dalla sua stessa testa. Inoltre è un acronimo che sta per Associazione Terapie Neurochirurgiche Avanzate».

Perché ha sentito il bisogno di creare Atena Donna?

«Gran parte della mia vita è stata dedicata al volontariato e per questo ho pensato di fondare Atena Donna che svolge appunto volontariato sanitario allo scopo di divenire un punto di riferimento dedicato alla prevenzione per la salute delle donne».

 Quali sono i vostri obiettivi?

«La Fondazione ha gli obiettivi di promuovere la ricerca nel campo delle Neuroscienze, migliorare la cura di alcune patologie neurologiche, favorire la prevenzione e la conoscenza delle malattie che riguardano il cervello. Inoltre ci impegniamo ad avviare nuovi progetti di ricerca, costituire laboratori, finanziare giovani ricercatori ed elargire borse di studio. Mentre Atena Donna ha l’obiettivo di sensibilizzare le donne verso problematiche attinenti la loro salute».

Come reagiscono le donne che incontrate in giro per le vie di Roma?

«Inizialmente erano molto perplesse e diffidenti, poi incuriosite, alla fine tutte molto interessate e grate per le attenzioni che dedichiamo loro».

Tra le attività che avete portato avanti qual è quella di cui si sente più orgogliosa?

«Mi sento orgogliosa del progetto in sé perché mira ad aiutare le persone deboli. E anche del riconoscimento che è stato dato a tutto il nostro gruppo di lavoro con l’invito a partecipare al Women Expo 2015».

Quali sono i vostri progetti futuri?

«Principalmente riuscire nel tempo a portare questa iniziativa su tutto il territorio nazionale. E poi che presto venga attuata la nostra richiesta fatta al Ministero della Salute di isituire la giornata Nazionale della salute della donna per diffondere, in tutta Italia, una serie di manifestazioni che mirano a discutere e migliorare l’approccio alla salute femminile».

 

Carla Vittoria Cacace

Vice Presidente di Atena Onlus

professor Giulio Maira

professore di Neurochirurgia Humanitas

Presidente di Atena Onlus

 

 

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