Barbara d’Urso: la ricetta della mia salute

È nota al grande pubblico come la signora dei pomeriggi televisivi di Canale 5. La conduttrice racconta a Humanitas Salute come vive, tra sfera privata e professionale, e qual è la sua ricetta per riuscire a sostenere i ritmi serratissimi della tv.

Signora d’Urso, gli esperti parlano della regola del 0-5-30 cioè: 0 sigarette, 5 porzioni di frutta e verdura fresca, 30 minuti di attività fisica al giorno. Che cosa ne pensa?

«Condivido in pieno e applico questa regola alla mia vita quotidiana: non fumo, mangio più di cinque porzioni di frutta e verdura al giorno durante i pasti e come spuntino del mattino e del pomeriggio. Adoro i centrifugati! Credo che sia un modo facile e veloce per mangiare frutta e verdura. Faccio danza o pilates quasi tutti i giorni, ma di solito sono talmente adrenalinica e impegnata sul lavoro che è come se facessi 18 ore di palestra al giorno! Un ingrediente fondamentale della mia ricetta della salute è la positività: avere sempre un pensiero positivo aiuta ad affrontare meglio i problemi della vita».

Come pensa venga trattato l’argomento della salute dal mondo televisivo e dai giornali?

«Io tratto l’argomento salute molto spesso nei miei programmi utilizzando la forma del dibattito su temi di attualità, come avviene ad esempio nella mia rubrica “Da che parte stai?”. Grazie al rapporto molto stretto col pubblico trovo sempre il modo di dare messaggi positivi su temi importanti come la prevenzione, la corretta alimentazione e per consigliare ai miei telespettatori di non fumare mai. Talvolta mi capita anche di invitare in trasmissione persone che vogliono raccontare la storia della loro guarigione per essere di aiuto agli altri».

A volte la cronaca si occupa del mondo della sanità per metterne in evidenza aspetti negativi. Lei lo ha mai fatto?

«Mi capita a volte di occuparmi anche di malasanità. Cerco però di ricordare al pubblico che sono casi isolati e che c’è tanta medicina di valore nel nostro Paese».

Parliamo di ricerca, perché è dal laboratorio che nascono le cure di domani. Qual è il suo rapporto con il mondo della scienza?

«Osservo con curiosità e interesse la ricerca e i suoi importanti risultati. Quando posso partecipo a serate e manifestazioni per sostenerla, come ad esempio con Telethon. La mia speranza è che la ricerca continui a incrementare i suoi risultati e che porti sempre un valore concreto nella quotidianità delle persone. La comunicazione e l’informazione possono fare molto in questa direzione. Per questo sostenere la ricerca deve essere un impegno di tutti noi, secondo le disponibilità di ognuno».

Redazione Humanitas Salute: