Cancro: un aiuto a chi ce l’ha fatta

Il numero cescente di pazienti che sopravvivono a un tumore porta al centro dell’attenzione le strategie per offrire un supporto nel tempo a queste persone. Presso Humanitas Cancer Center, un progetto pilota.

Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania e pubblicato sulla rivista Cancer, basato sui cosiddetti lungosopravviventi (persone a cui la malattia è stata diagnosticata da almeno 5 anni e non hanno segni di ricaduta) nella fascia fra i 25 ed i 64 anni di età, ha evidenziato che, negli Stati Uniti, chi ha sofferto di problemi oncologici affronta una spesa sanitaria largamente superiore rispetto alla media della popolazione. Questo perché i lungosopravviventi sono maggiormente soggetti a complicazioni e devono inoltre tenere in considerazione gli effetti collaterali della terapia, che possono presentarsi anche dopo molti anni. In conclusione, i ricercatori auspicano che il problema venga studiato ulteriormente e sia considerata con maggiore attenzione la possibilità di delineare percorsi di “follow-up” dedicati a questa tipologia di pazienti.
Anche nel nostro paese, la situazione è piuttosto problematica: in analogia con gli altri paesi sviluppati, i lungosopravviventi si moltiplicano ma gli ambulatori e le strutture ad essi dedicate sono ancora poche. Ne abbiamo parlato con il dott. Carlo Carnaghi, oncologo di Humanitas Mater Domini Castellanza e di Humanitas Cancer Center che ha delineato un progetto volto ad affrontare la creazione di strutture di questo tipo nei maggiori centri oncologici italiani.

Dottor Carnaghi, in cosa consiste questo progetto?
“Stiamo collaborando con varie strutture oncologiche ed associazioni di assistenza ai pazienti oncologici. L’idea è quella di estendere il progetto di Humanitas Cancer Center, all’interno del quale è stato aperto un ambulatorio dedicato ai pazienti lungosopravviventi. Vorremmo creare ambulatori analoghi nelle altre strutture che prendono parte al progetto per acquisire l’esperienza che servirà a delineare i futuri programmi di sorveglianza, prevenzione e supporto. L’obbiettivo è plasmare migliori standard assistenziali e condividere queste conoscenze, perché siamo convinti che fra qualche anno l’assistenza e la gestione dei pazienti lungosopravviventi sarà un’attività imprescindibile in qualsiasi centro oncologico. I fattori da considerare sono tanti e se ne è già discusso parecchio; sono convinto che solo attraverso la pratica sarà possibile verificare il reale peso di ognuno di questi fattori ed il suo impatto sulle attività quotidiane degli ambulatori. Questo consentirà di fornire ai pazienti un servizio (per quanto possibile) adeguato alle loro aspettative ed esigenze e di evitare che le risorse della sanità pubblica siano investite nella maniera sbagliata.
La collaborazione fra strutture diverse, localizzate in contesti con caratteristiche molto differenti (Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sicilia), servirà anche a dare l’idea di quanto le necessità dei lungosopravviventi possano cambiare a seconda del contesto sociale e culturale nel quale risiedono”.

Il dott. Raffaele Cavina, capo della sezione dedicata ai tumori di testa e collo nell’ambito dell’Unità Operativa di Oncologia Medica di Humanitas e referente del progetto lungosopravviventi per Humanitas Cancer Center, spiega: “Al momento, la maggioranza di questi pazienti si trova in una condizione di grande solitudine. È necessario organizzarsi per dare un supporto appropriato per le esigenze di ognuna di queste persone, che rischiano altrimenti di vivere la fase successiva alle terapie in maniera molto problematica. Anche a livello psicologico è importante garantire loro un piano personalizzato che li guidi nel tornare correttamente verso la vita di tutti i giorni. Inoltre, considerando che la pratica clinica tende spesso a trasformare i tumori più aggressivi da malattie acute in malattie croniche, appare evidente come continuare a seguire il paziente diventi un’attività di importanza critica nell’ambito della stessa terapia”.

A cura della Redazione

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