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Ecco come combattere il cancro negli USA

05/04/2011

I dati americani sui “lungosopravviventi” dimostrano l’efficacia di cure e diagnosi e la necessità di assistere chi sopravvive al tumore.

prevenzione cancro

In 40 anni è quadruplicato il numero di americani sopravvissuti ad un tumore. Questo è quanto afferma il Centre for Disease Control and Prevention di Atlanta, Georgia, che ha reso pubbliche delle statistiche secondo le quali nel 2007 circa 12 milioni di adulti, nei soli USA, erano ancora in vita dopo una diagnosi di tumore. Un risultato dovuto al miglioramento dei trattamenti ed alla maggiore precocità delle diagnosi. Nell’arco degli ultimi 40 anni, questo dato, che era approssimabile ai 3 milioni nel 1971, è quadruplicato, ed è aumentato considerevolmente anche nell’ultimo decennio, visto che nel 2001 i “cancer survivors” si stimavano essere meno di 10 milioni.
Inoltre è da considerare importante il fatto che circa sette milioni su dodici abbiano un’età superiore ai 65 anni e vi siano 4,7 milioni di persone che sono sopravvissute dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro 10 o più anni prima del 2007. Queste cifre evidenziano l’indiscutibile crescita della qualità delle cure. Ne parliamo con il dott. Raffaele Cavina, Capo Sezione tumori di testa-collo e dell’esofago di Humanitas Cancer Center.

“Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante, sia nella definizione di terapie sempre più accurate e ritagliate sulle esigenze del singolo paziente, sia nella comprensione dei meccanismi grazie ai quali è possibile sconfiggere i tumori, che nel controllo di effetti collaterali e complicanze dovuti alla radicalità delle principali modalità di cura. Adesso, molte delle persone che sopravvivono riescono a ritornare ad avere un’esistenza quasi identica a quella che avevano prima della diagnosi, che si tratti di giovani o di anziani. Questo porta inevitabilmente a galla una serie di problematiche, diverse a seconda del tipo di tumore e dell’età del soggetto, che solo pochi anni addietro sarebbe stato impensabile considerare”.

Quali sono i risvolti dei progressi evidenziati da questi dati?

“Il netto miglioramento della qualità della vita dei lungosopravviventi, merito del maggiore controllo dei cosiddetti effetti collaterali acuti, permette già da qualche anno di occuparsi di altre problematiche come l’insonnia derivante dall’impatto psicofisico indotto da alcuni trattamenti o il sostegno psicologico nel valutare le aspettative e le paure relative al reinserimento del paziente nella società, come, ad esempio, la ripresa della vita affettiva e sessuale”.

Questi dati fanno ben sperare per il futuro?

“È sbagliato pensare che il cancro sia un problema ormai risolto: l’incidenza dei tumori, ovvero il numero di nuovi casi accertati, non ha subìto evidenti flessioni. L’aumento di prevalenza dei tumori tuttavia, ci mostra l’importanza dei progressi effettuati, e ci indirizza verso nuovi aspetti di questo problema, rendendo possibile una maggiore attenzione e flessibilità nei confronti dei bisogni meno immediati dei pazienti. Bisogna continuare a migliorare l’impatto delle terapie sul paziente, puntare a rendere sempre meno aggressivi gli effetti collaterali, trovare nuove soluzioni che non siano causa di ulteriori disagi. È giusto dire che l’aumento delle persone che riescono a superare la malattia e vivere serenamente per tanti anni, ci fa guardare al futuro con maggiore fiducia e che il numero di pazienti che sopravvivono sia destinato ad un ulteriore aumento. Questo aprirà scenari nuovi, che non riguardano solo la cura dei tumori; è infatti necessario garantire un approccio al paziente il più possibile completo e multidisciplinare”.

Humanitas Cancer Center offre un servizio in risposta ai bisogni dei sopravvissuti al cancro. Quali sono le attività messe a disposizione?

Questo servizio è nato appositamente con l’idea di seguire da vicino questi pazienti e comprendere quali possano essere per esempio gli effetti collaterali a distanza dei trattamenti su tutti gli organi. Altro obiettivo è valutare il paziente non solo da un punto di vista oncologico ma anche da un punto di vista più globale per quanto riguarda alcune malattie che possono comparire sia in relazione sia indipendentemente dal tumore stesso. Un altro servizio offerto è un percorso di controlli a lungo termine più personalizzato per il paziente al fine di evidenziare l’eventuale insorgenza di secondi tumori. Infine viene valutato attentamente l’impatto a lungo termine dei trattamenti eseguiti dal punto di vista della qualità di vita e dei rapporti sociali.

A cura della Redazione

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