Stai leggendo La ricerca contro il cancro, le nuove terapie

Magazine

La ricerca contro il cancro, le nuove terapie

11/01/2011

Cosa si aspettano i grandi medici e gli scienziati dal nuovo anno? Quali risultati e quali nuove terapie sono attesi nel 2011? Qual è il bilancio dell’anno appena finito? Humanitas Salute fa il punto su ricerca, diagnosi e cura delle principali patologie. A partire dalla lotta ai tumori.

Siamo sulla buona strada nella lotta contro il tumore anche se ancora non si può dichiarare vittoria. Ma le ultime ricerche decretano successi rispetto a soli 10 anni fa. Dati alla mano, infatti, di tumore si muore sempre di meno. Tanto più se diagnosticato in tempo. La prevenzione, quindi, rimane l’arma migliore per combatterlo. E, poi, esami più precisi, chirurgia mininvasiva e robotica, nuovi farmaci molecolari, attrezzature radioterapiche più sofisticate sono le altre principali novità di questi ultimi anni. E la prospettiva va verso farmaci sempre più mirati ed efficaci per un numero sempre maggiore di malati. Parliamone con il dottor Armando Santoro, Direttore di Humanitas Cancer Center.

Dottor Santoro, di cancro si guarisce?

“La risposta è sì, si può guarire. Ma continua a far paura. Basti pensare che in Italia ogni anno si manifestano 250mila nuovi casi di tumore e che quelli prevalenti (persone malate o che lo sono state) superano i 2 milioni. La sua diffusione rende inevitabile averne paura. Tanto più che in passato la mortalità era elevata. Quello che non si considera, però, è che oggi, invece, oltre la metà dei malati guarisce, ovvero non presenta recidive per il resto della vita”.

Cosa ha inciso sulle maggiori probabilità di guarigione?

“Molti fattori hanno giocato insieme. Primo fra tutti, la diagnosi precoce e gli screening associati a una migliore diffusione della cultura della prevenzione da parte delle persone e dei medici stessi, più attenti ai segnali iniziali. E, poi, gli esami più sofisticati messi a disposizione dall’avanzare della tecnologia: si pensi alla mammografia digitale, alla TAC spirale e alla Pet, in grado di ‘riconoscere’ un tumore anche minuscolo. Infine, la chirurgia ha fatto la sua parte, consentendo interventi mininvasivi con un recupero migliore e senza ‘mutilazioni’. I farmaci e la radioterapia, poi, sono sempre più mirati ed efficaci andando dritti al bersaglio salvaguardando i tessuti sani. Un cenno merita, inoltre, la multidisciplinarietà dell’approccio al tumore. La patologia, infatti, spesso interessa più discipline mediche e le eventuali problematiche o i controlli devono essere discussi collegialmente in modo da avere una visione globale della patologia e poter velocizzare la diagnosi e l’accesso del paziente al percorso clinico”.

Dove si riscontrano i successi maggiori?

Nelle malattie ematologiche: leucemia, linfoma e mieloma grazie ai nuovi farmaci che ne hanno radicalmente modificato il decorso. Si pensi al Glivec contro la leucemia mieloide cronica. Altri tumori come quello alla mammella o al colon e il melanoma, poi, hanno grandi speranze di guarigione rispetto a soli 10 anni fa se diagnosticati precocemente. Da qui la diffusione di campagne di screening che hanno dato ottimi risultati”.

Dove invece il fronte è ancora aperto?

Il tumore al pancreas rimane la pecora nera insieme a quello del polmone in fase metastatica. Spesso si evidenziano quando sono ormai conclamati e le terapie non sono così incisive. Un dato era valido in passato quanto lo è oggi: il fumo aumenta l’incidenza del tumore al polmone di ben 20 volte rispetto al non fumatore. Smettere di fumare è, quindi, fondamentale“.

Cosa si attende nel prossimo futuro?

“Da anni si parla di farmaci selettivi, cioè molecole mirate ed efficaci. Oggi esistono, ma solo per ristretti gruppi di pazienti. Si pensi, per esempio, ai farmaci anti-HER-2, che migliorano guarigione e sopravvivenza del tumore alla mammella in quel 25% dei casi che presentano tale mutazione. Altri farmaci biologici (anti-EGFR, anti-ALK), poi, funzionano in una buona percentuale di pazienti con carcinoma del polmone, che presentano tali caratteristiche molecolari. Infine, ci sono ben quattro o cinque farmaci in grado di migliorare di gran lunga le aspettative di vita nel tumore al rene in fase metastatica. Dati recentissimi sembrano indicare anche una spiccata attività di un nuovo farmaco (anti-Braf) in pazienti con melanoma metastatico e mutazione b-raf. Insomma, i risultati ci sono e si deve proseguire su questa strada per trovare la cura per tutti”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita