Influenza A/H1N1, diminuiscono i casi. E si pensa già alla stagionale

Scendono i casi di influenza A/H1N1 e si chiude il primo picco di incidenza. L’OMS garantisce l’efficacia del vaccino, e l’attenzione si sposta sul virus influenzale stagionale. 

“Questo inverno ai 4-5 milioni di casi annuali di influenza, si aggiungeranno quelli del virus H1N1, che porteranno a raddoppiare o addirittura a triplicare il numero delle persone costrette a letto”. E l’infezione correlata da temere è “senz’altro la polmonite”. Parola di Fabrizio Pregliasco, infettivologo dell’università di Milano. Così, mentre il primo picco di incidenza da influenza A è in forte discesa, l’attenzione si concentra sul virus da influenza stagionale H3N2.
Ne parliamo con il dott. Michele Lagioia, specialista in Igiene e Medicina Preventiva e vice-direttore sanitario di Humanitas.

Vaccino
“E’ di pochi giorni fa – spiega il dott. Lagioia – la dichiarazione di Marie-Paule Kieny, direttore dell’Initiative for Vaccine Research dell’Organizzazione mondiale della sanità, che rassicura come il vaccino contro l’influenza A/H1N1 garantisca la stessa efficacia dei vaccini contro l’influenza stagionale, sulla base dei dati relativi alla somministrazione di 65 milioni di dosi di vaccino pandemico arrivati da 16 Paesi. Non sono state riferite inoltre significative differenze negli effetti collaterali, anche se l’OMS continua l’attento monitoraggio dei dati relativi a eventuali reazioni post-vaccinazione.
Intanto il Ministero della Salute estende la vaccinazione anche agli over 65 con malattie croniche e c’è il via libera per vaccinare i bambini e i ragazzi dai sei mesi ai 17 anni.

Diffusione del virus
Dopo il picco toccato a novembre 2009, i casi di nuova influenza A/H1N1 continuano a diminuire rapidamente. Nell’ultima settimana l’incidenza si è abbassata (3,37 casi ogni 1000 assistiti), a livello generale e in tutte le classi di età, con la sola eccezione di un lieve incremento negli ultra sessantacinquenni.
Il dato di una minor presenza di sindromi influenzali trova conferma anche nei dati di accesso ai Pronto Soccorso, dove la percentuale di quadri di influenza/sindrome respiratoria è addirittura inferiore ai valori medi della stagione.

C’è soddisfazione, sia in Italia sia a livello internazionale, per come l’organizzazione ha gestito la pandemia. L’OMS si è inoltre dichiarata sorpresa per l’impatto modesto, lontano dalle previsioni dei mesi scorsi.
Ad oggi, comunque, non si può escludere una nuova ondata epidemica, magari favorita da un peggioramento delle condizioni climatiche, anche se sarebbe un risultato epidemiologico anomalo rispetto alle curve solite di incidenza”.

Redazione Humanitas Salute: