Influenza A, è iniziata la pandemia

Per la prima volta si registra in tutta Italia un netto aumento dei casi di influenza A rispetto alle settimane precedenti. E’ arrivata, dunque, la pandemia. Ma è in arrivo anche il vaccino. Facciamo chiarezza su alcuni temi alla ribalta delle cronache con l’aiuto di un esperto.

12 ottobre 2009 – Prosegue l’appuntamento settimanale con il dott. Michele Lagioia, specialista in Igiene e Medicina Preventiva e vice-direttore sanitario di Humanitas. Obiettivo, fare il punto su alcuni temi trattati dai media per capire meglio qual è, allo stato attuale, la situazione dell’influenza a/H1N1.

La pandemia è iniziata
La diffusione dell’influenza A/H1N1 è in netta crescita, in tutta Italia. L’ultimo bollettino informativo “Influ News” emesso dalla Regione Lombardia – e realizzato in collaborazione con la Sezione di Virologia dell’Università degli Studi di Milano e il Centro Interuniversitario di Ricerca sull’Influenza e sulle Infezioni Virali (CIRI-IV) – che mostra l’andamento dei percorsi influenzali, riferisce al 4 ottobre un’incidenza decisamente variata delle forma influenzali, che arriva a 1.2 casi ogni 1.000 abitanti in Lombardia.
“Il trend di crescita dell’influenza A/H1N1 – spiega il dott. Lagioia – appare dunque in crescita, anche se per il momento i numeri sono ancora in linea con le previsioni del Ministero del Welfare. Sui 1.370 tamponi nasali raccolti dalla rete dei medici sentinella sparsi in tutta la Regione (medici di famiglia, pediatri e medici ospedalieri che segnalando per tempo i casi di influenza A aiutano a captare le effettive dimensioni dell’epidemia), 854 sono risultati positivi per virus influenzali, e di questi il 98% per H1N1, che si conferma quindi l’unico virus influenzale in circolazione ad oggi”.
A livello nazionale al 4 ottobre si sono registrati 11.624 casi: i più colpiti dall’influenza A si confermano i ragazzi e i giovani adulti (3.300 contagi), seguiti dai ragazzi fra i 5 e i 14 anni e dai bambini al di sotto dei 4 anni. Solo 400, invece, i casi fra le persone sopra i 64 anni. Le Regioni più colpite, ad oggi, sono l’Emilia Romagna, la Toscana e il Lazio. “Si confermano le fasce d’età più a rischio, come da previsioni – afferma il dott. Lagioia -. Ciò che di nuovo invece emerge è l’impatto della Nuova Influenza sull’ospedalizzazione: maggiore del previsto. Nonostante il virus colpisca per lo più in forma non grave, da agosto ad oggi si sono registrati 1.053 ricoveri per influenza A, pari a poco meno del 10% dei casi verificatisi sul territorio nazionale”.

In arrivo anche il vaccino
Un’altra novità importante è che si avvicina, anche per la Lombardia, il via della campagna vaccinale pianificata dal Ministero del Welfare, secondo criteri che saranno ulteriormente chiariti, nei prossimi giorni, dalle singole ASL. Da qui a dicembre, dunque, avrà luogo la vaccinazione per le categorie di persone designate dalla circolare del Ministero:
persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici;
donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza;
persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni;
persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità;
persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti.
“Per tutte queste persone – conclude il dott. Lagioia – la vaccinazione non è obbligatoria, ma senza dubbio rappresenta un’opportunità da cogliere e non perdere”.

Di Monica Florianello

Redazione Humanitas Salute: