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Influenza A, casi in aumento. Facciamo il punto.

22/09/2009

L’ultima settimana è stata segnata da un incremento dei casi di influenza A. Dobbiamo preoccuparci? E quando sapremo qualcosa in più in merito alla vaccinazione? Facciamo chiarezza su alcuni temi alla ribalta delle cronache con l’aiuto di un esperto.

Prosegue l’appuntamento settimanale con il dott. Michele Lagioia, specialista in Igiene e Medicina Preventiva e vice-direttore sanitario di Humanitas. Obiettivo, fare il punto su alcuni temi trattati dai media per capire meglio qual è, allo stato attuale, la situazione.

ASL e Regioni al lavoro sulla campagna vaccinale
“La novità più importante di questa settimana, in Lombardia – spiega il dott. Lagioia – è che le singole ASL stanno pianificando le attività legate al piano vaccinale. La Regione, infatti, le ha rese parte attiva del piano pandemico. Entro breve quindi noi cittadini potremo avere tutte le informazioni dal caso su tempi e modalità precise della campagna vaccinale contro il virus A/H1N1. In altri termini, le persone cui è consigliato il vaccino sapranno dove, come e quando potranno effettuare la vaccinazione.
Ora ancor più fondamentale, se possibile, sarà il ruolo di una corretta comunicazione. Sarà infatti importante far capire da un lato perché il vaccino non è disponibile per tutti”. Ricordiamo che, secondo quanto disposto dal Ministero del Welfare, in ordine di priorità i vaccini saranno destinati a:
persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici;
donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza;
persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni;
persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità;
persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti.
“Dall’altro lato – prosegue Lagioia – sarà fondamentale far capire alle persone cui il vaccino è consigliato perché va fatto. Non si tratta infatti di una vaccinazione obbligatoria, ma senza dubbio, per le persone che rientrano in queste categorie definite ‘a rischio’, si tratta di un’opportunità da cogliere e non perdere”.

I casi sono in aumento, ma il virus è stabile
Le ultime settimane sono state caratterizzate anche da un aumento dei casi di influenza A/H1N1. Un incremento che, però, non deve destare particolari preoccupazioni. “Era un aumento atteso – precisa il dott. Lagioia – legato sia alla stagione che cambia, quindi ad un primo – anche se ancora non nettissimo – calo delle temperature, sia all’apertura delle scuole. Proprio di scuole le Autorità italiane sono tornate a parlare, dando qualche dettaglio in più sulle contromisure da adottare: l’eventuale chiusura degli istituti verrà valutata di volta in volta, caso per caso.
Niente di imprevisto, quindi, anche se certo impressiona sempre leggere o sentire parlare dei casi gravi, che per lo più riguardano persone giovani. D’altro canto conforta sapere che non ci sono novità, e che il virus ad oggi è rimasto invariato. Nessun ceppo più aggressivo, dunque, e il numero dei casi più gravi rimane sempre molto limitato”.

A cura di Monica Florianello

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