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Influenza A: la situazione in Lombardia

22/07/2009

70 casi accertati in Lombardia, tutti risoltisi positivamente, a fronte di 211 casi sospetti, questi i dati illustrati da Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia, e Luigi Macchi, Dirigente Unità Organizzativa Governo della Prevenzione, Tutela sanitaria, Piano sicurezza, durante una conferenza stampa.

“I dati fin qui rilevati – ha sostenuto Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia – sono tali, al momento, da escludere, per quanto riguarda il nostro territorio, quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come ‘pandemia’. Non ci sono, di conseguenza, le premesse per adottare misure particolari ed eccezionali a tutela della salute pubblica. Siccome siamo in contatto, direttamente ed indirettamente, con le Autorità sanitarie nazionali ed internazionali e conosciamo, in tempo reale, quello che al riguardo avviene in diversi Paesi del mondo, abbiamo predisposto le necessarie misure di allerta per non farci trovare impreparati di fronte ad un’evoluzione dell’infezione, nell’attesa che divenga pronto il vaccino”.

L’influenza ha colpito persone che l’avevano contratta all’estero, tranne 6. In particolare, 27 avevano soggiornato negli USA, 22 nel Regno Unito, 4 in Argentina, 3 in Australia e 3 nel Messico. Sono esclusi, al momento dal computo, gli studenti di Peschiera Borromeo e di San Giuliano Milanese, da poco rientrati da una vacanza di studio in Inghilterra dove avevano manifestato sintomi influenzali, per i quali sono in corso le analisi.
Tra le persone colpite dalla ‘nuova’ influenza, 23 avevano un età compresa tra 20 e 39 anni e 13 tra 10 e 19 anni, a conferma che il virus colpisce prevalentemente giovani persone (51 su 70).

La Regione Lombardia, a partire dal 25 aprile 2009, a seguito della comunicazione del Ministero del Welfare relativa a casi di Influenza A H1N1, ha provveduto, nella medesima giornata, ad allertare ASL e Aziende Ospedaliere sulla nuova situazione che si era venuta determinando, a partire dal Messico e dagli USA.
Successivamente, le ASL hanno chiesto ai Medici di Medicina generale, ai Pediatri ed ai medici specialistici, di collaborare nell’attivazione di un sistema di sorveglianza e gestione dei soggetti che presentavano sintomi influenzali, avendo come terminale i reparti di malattie infettive della rete ospedaliera lombarda, a cui compete l’attivazione, per le analisi, dei tre laboratori di riferimento regionale situati presso l’Azienda Ospedaliera Sacco di Milano, l’IRCCS S. Matteo di Pavia e l’Istituto di Virologia dell’Università di Milano.

A cura della Redazione

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