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Rischio meningite, attenti al cambio di stagione

14/04/2009

Proprio in questo periodo i microrganismi che causano la malattia si riacutizzano ed è facile scambiare i sintomi con quelli dell’influenza.

Sono in aumento i casi di meningite, una malattia infiammatoria pericolosa e, se di tipo batterico, contagiosa, che colpisce soprattutto i bambini. Questo non significa che ci sia rischio di epidemia: i nuovi casi fanno parte di un numero atteso e ben noto che ogni anno viene registrato in Italia. Di recente si sono avuti casi a Sassari dopo che già ad Alghero, Olbia e Porto Torres altre persone erano state ricoverate sempre per meningite. E anche a Reggio Emilia, a Lecco e nell’hinterland milanese.
Il motivo di questi nuovi casi? I microrganismi che causano la malattia si riacutizzano durante i cambi di stagione repentini. E proprio in questo periodo, inoltre, è elevato il rischio di scambiare i sintomi per influenza e non curare la malattia tempestivamente . E, purtroppo, il vaccino è ancora sottovalutato. Abbiamo chiesto consiglio su come riconoscerla al dott. Fabrizio Pregliasco, virologo del dipartimento di sanità pubblica, microbiologia e virologia dell’Università di Milano, e sul trattamento al dott. Stefano Ottolini, specialista del Pronto Soccorso di Humanitas.

Dottor Pregliasco, cos’è la meningite?
“La meningite è un’infiammazione delle membrane (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale. E’ di origine infettiva e può essere di tipo virale, batterico (causata da meningococco, pneumococco, emofilo-Hib) o causata da funghi. La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune e meno preoccupante: di solito non ha conseguenze di una certa serietà e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica, invece, è meno comune, ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali se non curata tempestivamente. Il periodo di incubazione può variare a seconda del microrganismo che la provoca. Nel caso della meningite virale va dai 3 ai 6 giorni, per la forma batterica e fungina dai 2 ai 10 giorni. La malattia è contagiosa solo durante la fase acuta dei sintomi e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio. Si trasmette attraverso le goccioline di saliva per via respiratoria”.

Come si riconosce?
“I sintomi più tipici includono irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità nucale), febbre alta, mal di testa, vomito o nausea, alterazione del livello di coscienza, convulsioni. In presenza di questi segnali ci si deve recare immediatamente al Pronto Soccorso”.

Esiste il vaccino?
“Esistono alcuni tipi di vaccino contro alcune forme di meningite, non ancora tutte. In particolare, in Italia il vaccino contro la meningite da emofilo (Hib) è raccomandata per tutti i nuovi nati. Inoltre, sono disponibili anche i vaccini contro alcuni ceppi di pneumococco e alcuni sierogruppi di meningococco, che sono consigliati ai bambini a partire dai due anni di età, ma per procedere è bene parlarne con il proprio pediatra”.

Dottor Ottolini, come si procede al Pronto Soccorso in caso di sospetta meningite?
“In caso di sospetto di meningite, in Humanitas avviamo un protocollo standardizzato, stilato da noi stessi, al fine di attivarci nel miglior modo possibile con il trattamento di questa infezione. Il protocollo consiste nel monitoraggio e stabilizzazione del paziente, esecuzione di esami di routine ed emocolture per l’identificazione del microrganismo responsabile, Tac encefalo con valutazione specialistica neurologica e rachicentesi se non controindicata. Il trattamento, anch’esso standardizzato, consiste nell’idratazione e correzione degli squilibri elettrolitici, trattamento dei sintomi (febbre, cefalea, convulsioni) e specifico con antibiotici in base all’età del paziente e dell’agente eziologico (certo o più probabile), profilassi di edema cerebrale ed ipertensione endocranica e l’esecuzione di eventuali accertamenti più approfonditi come la risonanza magnetica encefalo. Inoltre, si denuncia la presenza della malattia infettiva (certa o sospetta) alle autorità competenti per compiere la profilassi anche dei contatti a rischio (bambini, contatti in comunità, contatto diretto con secrezioni del paziente, eccetera)”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

Leggi anche, da La Scienza in Rete:
MENINGITE, FLAGELLO BATTIBILE
La meningite rappresenta un problema serio in tutto il mondo. Nei paesi industrializzati quando si verifica un caso nelle scuole si diffonde il panico, e nei paesi poveri il problema assume dimensioni devastanti. Ma vaccini e ricerca possono cambiare la situazione: su “La Scienza in Rete” l’intervento del prof. Alberto Mantovani, direttore Scientifico di Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano.
www.lascienzainrete.it
 

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