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Una super Tac amica del cuore

20/10/2003

Una Tac più veloce e precisa, che riduce lo stato di apnea al quale gli strumenti tradizionali costringono i pazienti. Ma soprattutto una Tac in grado di “fotografare tridimensionalmente” un organo in movimento come il cuore e i vasi sanguigni, restituendo immagini molto simili a quelle dei manuali di anatomia. Si apre una strada alternativa alla coronarografia per lo studio delle coronarie.

L’Unità Operativa di Diagnostica per Immagini di ICH dispone di una nuova apparecchiatura Tac: si tratta di una Tac multislice (o multistrato, o multidetettore) di ultimissima generazione, a 16 strati, capace cioè di acquisire 16 “fette” o sezioni corporee contemporaneamente anziché una sola per volta come avviene con le macchine spirali normali (monoslice).

La nuova Tac (MX 8000) è in grado perciò di realizzare immagini a strato molto sottile (fino a 0,5 mm) e in tempi brevissimi (una singola rotazione del tubo radiogeno, con acquisizione di 16 strati, può compiersi in 0,42 sec): questo si traduce in un significativo miglioramento della qualità dell’immagine, eliminando gli artefatti da movimento tipici di certi organi come vasi e cuore ed abbreviando moltissimo il tempo di apnea del paziente necessario per la buona riuscita dell’esame.

Una scansione del corpo intero con questa nuova apparecchiatura può essere realizzata in una ventina di secondi.
E’ inoltre possibile ottenere ricostruzioni immediate delle immagini acquisite secondo tutti i piani dello spazio: si hanno perciò a disposizione non solo le sezioni “assiali” (cioè trasversali) del corpo umano tipiche della Tac, ma anche “coronali” (cioè frontali) e “sagittali” (laterali), con una rappresentazione quindi di ogni struttura nei tre piani ortogonali.
L’apparecchio è poi in grado di dare una visualizzazione immediata di strutture prescelte in base alla loro densità: si possono quindi rappresentare, per esempio, solo le ossa comprese nel campo di indagine oppure solo i vasi, con un’immagine molto simile ad un’angiografia ed anche con un effetto di tridimensionalità.

“In questo senso una nuova incredibile potenzialità dell’apparecchiatura è costituita dallo studio delle coronarie, le arterie del cuore, -spiega il dottor Giorgio Brambilla, Responsabile dell’Unità Operativa di Diagnostica per Immagini. Le coronarie sinora potevano venire indagate solo mediante la coronarografia, tecnica angiografica invasiva. “I primi risultati -continua il dottor Brambilla – sono molto promettenti, anche se ancora da validare mediante il confronto tra la coronaro-Tac e la stessa coronarografia. In particolare quelli ottenuti dalla Tac a 16 strati, in grado in una buona percentuale di pazienti di riconoscere le stenosi e le placche dei principali rami di queste arterie”.

L’accuratezza e la definizione delle immagini, la loro multiplanarietà, la possibile selezione delle sole strutture prescelte, la somiglianza con le immagini di un testo anatomico fanno davvero pensare che la Tac multislice apra una nuova era della diagnostica per immagini.

“Inoltre non si può dimenticare -conclude Fabio Romano Lutman, Capo Sezione di Tomografia Computerizzata – l’importanza della Tac Musltislice nell’urgenza: sia per la velocità di esecuzione, sia per la simultanea multiplanarità di ricostruzione dell’immagine che ne fanno un elemento irrinunciabile nella gesione del paziente politraumatizzato in un moderno pronto soccorso”.

A cura di Marco Renato Menga

Nell’immagine in alto: a sinistra il dottor Giorgio Brambilla, Responsabile dell’Unità Operativa di Diagnostica per Immagini, a destra il dottor Fabio Romano Lutman, Capo Sezione di Tomografia Computerizzata

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