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Staminali da Nobel

09/10/2007

Il Premio Nobel per la Medicina 2007 è stato assegnato un italiano, un americano e un britannico. Mario R. Capecchi – che, nato a Verona nel 1937, è cresciuto e ha lavorato a lungo negli Stati Uniti – Oliver Smithies e Martin J. Evans sono stati premiati per gli studi e le scoperte sulle cellule staminali embrionali. Le loro ricerche hanno portato a realizzare la tecnica del “gene targeting”, ovvero la sostituzione mirata di un frammento di Dna con un altro.

La tecnologia che con i suoi studi pionieristici Mario R. Capecchi ha contribuito a mettere a punto è utilizzata oggi dai ricercatori di tutto il mondo per introdurre specifiche mutazioni genetiche in laboratorio, utilizzando cellule staminali embrionali. Il ricercatore può scegliere sia quale gene mutare sia come farlo, e ciò permette di valutare nel dettaglio la funzione di ogni gene durante lo sviluppo embrionale o nelle fasi successive.

“L’approccio messo a punto da Capecchi è di fondamentale importanza – spiega il prof. Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano – perché ci consente di capire il significato delle singole ‘parole’ che compongono il ‘libro’ del nostro genoma.
In questo senso il gene targeting ha una ricaduta importante sugli studi di molte malattie: permettendoci idi capirne i meccanismi, ci consente di mettere a punto modelli preclinici per la loro cura”.

In futuro, la speranza è che si possa usare questa tecnica anche per correggere un gene endogeno difettoso e intervenire così sulla causa primaria piuttosto che sui sintomi della malattia.

di Monica Florianello

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