Una nuova realtà didattica che si propone di rendere uniforme, per la prima volata al mondo, il training formativo dei chirurghi cardio-toracici in tutte le nazioni europee. E’ l’obiettivo della Scuola Europea di Specializzazione in Chirurgia Cardiotoracica, con sede all’interno di Humanitas Gavazzeni, inaugurata sabato 1 marzo, alla presenza del ministro della salute Girolamo Sirchia e di Gianfelice Rocca, presidente di Techint.

Sirchia: stimoliamo l’entusiasmo dei giovani ed una gara per la qualità
Superare gli antichi modelli che distinguono i professionisti della Sanità, puntare all’eccellenza clinica con tutti gli strumenti possibili senza ideologismi e schemi preordinati. Confrontarsi con le più importanti esperienze internazionali stimolando una vera gara per la qualità clinica e dei servizi ospedalieri. Evitare che gli italiani si rivolgano a strutture sanitarie straniere per soddisfare i propri legittimi bisogni di salute, ma lottare perché il Paese offra sempre più diffusamente prestazioni d’eccellenza, ancora di più oggi, che la libera circolazione dei pazienti in Europa è stata sancita dalla Suprema Corte Europea. Questo il messaggio che il Ministro Sirchia ha voluto dare alle autorità bergamasche e ai medici intervenuti all’incontro pubblico. “L’educazione permanente – ha sottolineato il ministro – è alla base dell’eccellenza ed è importante che i giovani medici siano messi nelle condizioni di conoscere tutto ciò che la letteratura, la ricerca e la pratica clinica mettono a disposizione. Per quanto riguarda la qualità, come già avvenuto nell’ambito dei trapianti, occorre che quanto prima i risultati di alcune prestazioni, come il by-pass aortocoronarico e le protesi d’anca, vengano resi pubblici dalle strutture italiane incentivando una sana competizione sull’eccellenza. Stimolare l’entusiasmo dei giovani, il concorso e la gara per la qualità, incoraggiare il piacere di esserci e di vincere la sfida: questo deve essere oggi il modo innovativo di pensare la medicina”.

Gianfelice Rocca: la sfida verso se stessi per il raggiungimento della qualità
Gianfelice Rocca, presidente del Gruppo Techint, ha ricordato la presenza del Gruppo nell’area bergamasca e la partecipazione ad iniziative culturali importanti per il territorio: dalla promozione con il Politecnico di Milano, di un PHD, una scuola per l’eccellenza in siderurgia, tenuta da professori di provenienza internazionale (con la presenza di studenti da tutto il mondo), alla mostra sull’arte astratta argentina in corso alla Galleria d’Arte Moderna. Rocca ha quindi sottolineato come la sfida per l’eccellenza a livello locale debba oggi necessariamente pensare in termini globali confrontandosi a viso aperto con le più importanti realtà internazionali. Così anche in Sanità dove il in questi anni il contributo dei privati è stato decisivo nella creazione di una sanità di livello internazionale, non per pochi eletti, ma al servizio di tutti i cittadini. Rocca ha ricordato la certificazione di Qualità ottenuta dall’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano da parte dell’ente Joint Commission, frutto di un serrato confronto internazionale. “Per fare l’eccellenza – ha spiegato Rocca – occorrono grandi uomini ed un sistema in grado di far leva sui grandi cervelli all’interno di meccanismi che, grazie alla formazione permanente, permettono la crescita continua dei talenti. Questa è la sfida che abbiamo davanti: un’eccellenza scientifica e insieme istituzionale che ci permetta dare forza alle iniziative individuali per un obiettivo di valore collettivo. Siamo felici che Bergamo sia stata scelta come sede della Scuola Europea, un’occasione assolutamente inedita di creare un polo europeo scientifico che permetta la crescita di nuovi talenti che si possono confrontare a livello internazionale. Una scuola accomunata dalla passione per la medicina, dalla ricerca della qualità, da un’unica lingua e una base comune di nozioni scientifiche teoriche”.

Lucio Parenzan: l’essenza della medicina è il lavoro d’équipe
Oggi, parlare di cardiochirurgia nei libri non basta più, bisogna fare esperienza sul campo e continuare ad aggiornarsi. La Scuola Europea di Chirurgia Cardiotoracica ha l’obiettivo di dare ai nuovi medici l’idea che è l’essenza della medicina moderna: il lavoro in equipe. È necessario che chirurgo, cardiologo, anestesista lavorino insieme per il bene del paziente. Il prof. Lucio Parenzan si è mostrato convinto che l’eccellenza sarà uno dei punti di forza di questo progetto culturale europeo. “I miei amici chirurghi ed io – ha spiegato- vogliamo ancora imparare a insegnare, in un modo nuovo, creando un rapporto più stretto tra docenti e alunni. Dobbiamo utilizzare una lingua comune comprensibile a tutti e uniformare le conoscenze di base per tutta l’Europa, dal Portogallo alla Russia. La Scuola deve essere un punto di incontro per i migliori cardiochirurghi e per tutti i migliori teachers d’Europa e deve diventare un punto di riferimento per fare qualcosa per la gente che è molto più povera di noi. La medicina umanitaria che è cominciata nel 1985, è continuata con l’International Heart School e deve proseguire anche attraverso la Scuola Europea. Da questa scuola nasceranno i talenti che cambieranno la medicina e che quindi cambieranno la vita di molte persone.
Bergamo ha sempre avuto un’ammirazione per l’estero e la cardiochirurgia bergamasca ha sempre precorso i tempi. Per tali motivi è la città ideale per la scienza: di medie dimensioni, ma vicina alle grandi città, come Milano, attiva e che esprime il meglio di sé nel fare. Sfruttando la possibilità di vedere transitare i più grandi personaggi della medicina moderna, mi piacerebbe che Bergamo diventasse il network per la ricerca clinica europea”.

A cura di Walter Bruno e Francesca Di Fronzo